"Il festival è anche questo, è
chiacchiericcio, parlare, sparlare, è fumo che si crea intorno:
non è Sanremo Island, per me è semplicemente il festival della
canzone italiana, mi occupo soltanto dello spettacolo e delle
canzoni". Ospite di Cinque Minuti, in onda questa sera dopo il
Tg1, Carlo Conti risponde così a una domanda di Bruno Vespa sul
gossip degli ultimi giorni, relativo a presunti tradimenti
incrociati tra Fedez e Achille Lauro, entrambi in gara a
Sanremo, con Chiara Ferragni.
Quanto al duetto tra lo stesso Fedez e Marco Masini sulle
note di Bella Stronza, "va ascoltato perché sarà una versione
2.0, una versione nuova di quel brano di Marco Masini,
ovviamente adattata ai tempi", spiega il direttore artistico,
anche se il titolo della canzone resterà quello. Su Tony Effe,
escluso dal concerto di Capodanno a Roma, "mi sono occupato
della canzone che ho scelto per il Festival. Lo sentirete, quel
brano non ha niente di particolare. Personalmente c'è una
parabola che mi piace molto, quella del figliolo prodigo".
A Sanremo 2025 non ci saranno monologhi: "Sono un po'
passati. Credo che si possa sottolineare qualcosa di importante
- argomenta Conti - anche solo con delle parole o con un
messaggio lanciato velocemente tra una canzone e l'altra. Non
mancheranno momenti di riflessione, ma non con il monologo lungo
o la lunga chiacchierata".
Al quarto festival dopo il triennio 2015-2017, Conti spera
"che ci sia la stessa buona musica, la leggerezza, proseguendo
lo straordinario lavoro che hanno fatto Baglioni prima e Amadeus
dopo. Questi otto anni sono passati con tanta buona musica, con
un bel fermento, la musica italiana è migliorata con gli
arrangiatori, gli autori, i cantanti, tante collaborazioni.
Spero - ribadisce - che ancora una volta ci sia buona musica,
uno spettacolo leggero e divertente".
Il cast è "al passo con i tempi, c'è una rappresentanza
globale della musica italiana: credo ci sia un bel ventaglio di
proposte, di sonorità, di musica diversa una dall'altra". Per
quanto riguarda i temi delle canzoni in gara, "Cristicchi
racconta il momento in cui noi figli diventiamo genitori dei
nostri genitori, con un testo molto toccante. Fedez parla della
sua depressione, Brunori del suo essere babbo: ci sono tante
sfumature della personalità e del mondo, più un micromondo,
situazioni personali, cantate con forza".
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