Django "come il genere western non muore mai. A me piacerebbe tornare a interpretarlo anche da anziano. C'è già pronta una bella sceneggiatura di John Sayles". Parola di Franco Nero, volto iconico del protagonista del film di Sergio Corbucci del 1966, diventato un cult già celebrato da Quentin Tarantino nel 2012 con Django Unchained. Un film nel quale l'attore italiano aveva fatto un cameo e allo stesso modo torna in 'Django', serie Sky Original al debutto in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now da venerdì 17 febbraio. Dieci episodi con protagonista Matthias Schoenaerts in cast che comprende Nicholas Pinnock, Lisa Vicari, Noomi Rapace, Camille Dugay. Direttrice artistica della serie è Francesca Comencini, anche regista dei primi quattro episodi (gli altri sono diretti da David Evans e Enrico Maria Artale). "Nella serie interpreto il reverendo Jan, un uomo con un passato da medico che aiuta Django quando la sua bambina si ammala - spiega Nero -mi sono trovato molto bene con Francesca e con Matthias. Lui sul set era esagerato... si inginocchiava per baciarmi le mani" ricorda sorridendo l'attore. E pensare "che il film con Sergio l'abbiamo girato senza una lira. Avevamo anche dovuto interrompere le riprese perché non c'erano più soldi. Poi Sergio con il fratello Bruno hanno fatto una scaletta che ha convinto dei produttori spagnoli a finanziarci. La lavorazione è stata durissima, era inverno e faceva molto freddo... dopo la scena delle sabbie mobili sono persino finito in ospedale, mi hanno fatto i massaggi con lo spirito". Il successo dello spaghetti western però è stato clamoroso in tutto il mondo: "In Giappone le star eravamo Clint Eastwood, io, Paul Newman e Steve McQueen, c'erano dei Paesi in cui invece di scrivere il mio nome scrivevano Django". Tanti anche i fans del film a Hollywood: "Quando sono andato a girare là il musical Camelot, venivano a chiedermi di Django divi come Jack Nicholson, Warren Beatty, Paul Newman, George C. Scott...". Come spiega questo amore globale per Django? "Difficile da dire, sicuramente è un film politico, e il personaggio è un difensore degli oppressi. Molti si sono immedesimati nella sua ribellione". Nella serie su Sky ci sono richiami anche alla contemporaneità e Django (Schoenaerts) , in una scena bacia anche un uomo, il cognato Elijah (Tom Austen): "Nel 1966 una scena come quella non sarebbe stata possibile - commenta Nero -. Questa è una nuova versione e spero abbia grande successo, così potrò ancora continuare a fare western...". Tra gli altri interpreti italiani della serie, ci sono Camille Dugay, nella parte di Margaret, moglie di Django; Vinicio Marchioni, nei panni del Capitano Parisi, Thomas Trabacchi nel ruolo di un criminale, Rosario e il rocker Manuel Agnelli, al debutto da attore nei panni di Oscar, proprietario di una compagnia di estrazione petrolifera. "Amo da sempre i western, mi preparavo a questo ruolo da quando avevo 5 anni - spiega sorridendo il musicista -. Il western rappresenta tante cose, soprattutto divertimento, ma è anche una proiezione verso l'immaginario".
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