/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Franco Nero, Django non muore mai

Franco Nero, Django non muore mai

E' reverendo in serie Sky. 'Schoenaerts mi baciava mani su set'

ROMA, 14 febbraio 2023, 19:37

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Django "come il genere western non muore mai. A me piacerebbe tornare a interpretarlo anche da anziano. C'è già pronta una bella sceneggiatura di John Sayles". Parola di Franco Nero, volto iconico del protagonista del film di Sergio Corbucci del 1966, diventato un cult già celebrato da Quentin Tarantino nel 2012 con Django Unchained. Un film nel quale l'attore italiano aveva fatto un cameo e allo stesso modo torna in 'Django', serie Sky Original al debutto in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now da venerdì 17 febbraio. Dieci episodi con protagonista Matthias Schoenaerts in cast che comprende Nicholas Pinnock, Lisa Vicari, Noomi Rapace, Camille Dugay. Direttrice artistica della serie è Francesca Comencini, anche regista dei primi quattro episodi (gli altri sono diretti da David Evans e Enrico Maria Artale). "Nella serie interpreto il reverendo Jan, un uomo con un passato da medico che aiuta Django quando la sua bambina si ammala - spiega Nero -mi sono trovato molto bene con Francesca e con Matthias. Lui sul set era esagerato... si inginocchiava per baciarmi le mani" ricorda sorridendo l'attore. E pensare "che il film con Sergio l'abbiamo girato senza una lira. Avevamo anche dovuto interrompere le riprese perché non c'erano più soldi. Poi Sergio con il fratello Bruno hanno fatto una scaletta che ha convinto dei produttori spagnoli a finanziarci. La lavorazione è stata durissima, era inverno e faceva molto freddo... dopo la scena delle sabbie mobili sono persino finito in ospedale, mi hanno fatto i massaggi con lo spirito". Il successo dello spaghetti western però è stato clamoroso in tutto il mondo: "In Giappone le star eravamo Clint Eastwood, io, Paul Newman e Steve McQueen, c'erano dei Paesi in cui invece di scrivere il mio nome scrivevano Django". Tanti anche i fans del film a Hollywood: "Quando sono andato a girare là il musical Camelot, venivano a chiedermi di Django divi come Jack Nicholson, Warren Beatty, Paul Newman, George C. Scott...". Come spiega questo amore globale per Django? "Difficile da dire, sicuramente è un film politico, e il personaggio è un difensore degli oppressi. Molti si sono immedesimati nella sua ribellione". Nella serie su Sky ci sono richiami anche alla contemporaneità e Django (Schoenaerts) , in una scena bacia anche un uomo, il cognato Elijah (Tom Austen): "Nel 1966 una scena come quella non sarebbe stata possibile - commenta Nero -. Questa è una nuova versione e spero abbia grande successo, così potrò ancora continuare a fare western...". Tra gli altri interpreti italiani della serie, ci sono Camille Dugay, nella parte di Margaret, moglie di Django; Vinicio Marchioni, nei panni del Capitano Parisi, Thomas Trabacchi nel ruolo di un criminale, Rosario e il rocker Manuel Agnelli, al debutto da attore nei panni di Oscar, proprietario di una compagnia di estrazione petrolifera. "Amo da sempre i western, mi preparavo a questo ruolo da quando avevo 5 anni - spiega sorridendo il musicista -. Il western rappresenta tante cose, soprattutto divertimento, ma è anche una proiezione verso l'immaginario".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza