Una musica senza tempo che
ammalia, un direttore emerito in sintonia con Orchestra e Coro,
una regia sapiente che della semplicità fa la sua forza e una
compagnia di cantanti che brilla per verve e bravura. Con questa
formula magica L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti con la
direzione di Gabriele Ferro e la regia di Ruggero Cappuccio ieri
sera ha conquistato il pubblico del Teatro Massimo di Palermo
che ha reclamato il bis delle arie più belle. Applaudito e
chiamato alla ribalta tutto il cast dei cantanti che ha visto
nei due ruoli principali della bella Adina e di Nemorino, la
beniamina del pubblico palermitano Desirée Rancatore e il tenore
René Barbera, acclamati a scena aperta nei duetti e nelle arie,
tra cui l'incanto della "furtiva lacrima". Insieme a loro, il
baritono Vittorio Prato nei panni del borioso Belcore, il
baritono Paolo Bordogna nello scaltro Dulcamara, Federica Maggì
quale dolce Giannetta, il Coro del Teatro Massimo, diretto dal
maestro Salvatore Punturo. Alla magia dell'allestimento del
Teatro dell'Opera di Roma hanno contribuito una compagnia di
acrobati e funamboli che ha reso la scena ancor più giocosa e
frizzante, le scenografie di Nicola Rubertelli, i costumi
floreali di Carlo Poggioli, le luci di Vinicio Cheli, riprese da
Emanuele Agliati, capaci di trasformare lo spazio e le emozioni
con la sola malia dei colori, con Nadia Baldi, assistente alla
regia. L'opera sarà in scena fino al 18 aprile.
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