Sguardo ironico e potente, figura
profondamente impegnata, che ama infrangere codici, interrogare
il pubblico, aguzzare l'ingegno: la settanduenne coreografa e
ballerina francese Maguy Marin porta al Teatro Cavallerizza di
Reggio Emilia il 18 novembre alle 20.30 e il 19 alle 16, la
prima rappresentazione italiana di Deux mille vingt trois, uno
degli appuntamenti più attesi del Reggio Parma Festival, che
all'icona della danza contemporanea dedica un intero progetto
dal titolo "La passione dei possibili".
Per questa sua ultima creazione, fresca di debutto mondiale
a Lione, Maguy Marin scandaglia, come di consueto, i difetti
dell'animo umano. Tesse un arazzo di frammenti, ritmi, timbri,
flussi, suoni, azioni e gesti basati su una serie di scritti
filosofici che denunciano i meccanismi di sottomissione. L'idea
è quella di comporre, scomporre e ricomporre azioni e
situazioni, immagini ed emozioni per creare echi, frammenti di
significato che si scontrano per formare un singolare
caleidoscopio.
Deux mille vingt trois prende spunto dagli scritti di Annie
Lebrun e Juri Armanda, quelli di Roland Gori, i documentari di
Adam Curtis (HyperNormalisation e The century of self) e ancora
La fabrique du consentement di Jimmy Leipold che ripercorre
l'approccio di Edward Barnays, inventore delle pubbliche
relazioni e grande manipolatore di opinioni, come rivelato nel
suo libro, Propaganda. Se il soggetto è piuttosto drammatico, il
suo trattamento drammaturgico è quello dell'umorismo ispirato a
Brecht e al grande attore comico Karl Valentin. "La nostra
storia è piena di suoni e immagini - spiega la coreografa - che
hanno travolto altri. Questo è ciò che sta alla base del nostro
lavoro, nel nostro pan, il recupero di qualcosa. I morti, tutti
quelli che sono morti da secoli, sono lì sotto i nostri piedi.
Corpi reali in via di trasformazione in polvere che hanno
lasciato il segno. Vediamo e aumentiamo le piccole luci che
brillano nell'oscurità. La gioia penetra il dolore. L'umorismo
ci salva. La gioia non ha ragioni. Va messa prima di tutto".
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