ll babà non è nato a Napoli; gli
spaghetti non li ha importati Marco Polo; in origine le carote
non erano arancioni, ma viola. Si può raccontare il cibo
attraverso le tantissime curiosità che ne caratterizzano la
storia, o le qualità gastronomiche, naturalmente, ma anche
letterarie, artistiche, cinematografiche: è questa la cifra di
'Primo, secondo e Swing', lo spettacolo ideato e scritto da
Ferdinando Regis che tornerà in scena al teatro Tordinona di
Roma il 1 febbraio. Un mix di racconto e musica con brani
originali e cover di pezzi musicali dedicati al cibo. Sul palco
due voci narranti: Luca Mancini e Laura Giulia Cirino,
accompagnati da Marco Ioannilli, voce e tastiere, Mauro Majore,
voce e sax, Filippo Bombace batteria e Ferdinando Regis in veste
di interprete dei suoi brani. "Lo spettacolo -dice il direttore
artistico del Filmstudio Stefano Pierpaoli- unisce in chiave
brillante l'arte, la storia e i cibi sulle nostre tavole. Il
legame con ciò che mangiamo rappresenta una bussola
indissolubile della nostra". Ci sono da raccontare, ad esempio,
i 300 e più formati di pasta, regina della nostra gastronomia; i
250 tipi di pane. C'è da raccontare come Caravaggio ha rischiato
di uccidere il garzone di un'osteria per colpa di un piatto di
carciofi. Ci sono da raccontare le 'invenzioni' di Leonardo da
Vinci in cucina e le prelibatezze di pasticceria nate tra le
mura di conventi e monasteri, proprio nei luoghi dove il peccato
di gola dovrebbe essere bandito perché strumento di tentazione
luciferina. Ci si può soffermare sulla cucina futurista che
negli anni Trenta aveva messo al bando gli spaghetti e proposto
piatti a dir poco inconsueti come l 'Carneplastico',
trasposizione gastronomica della filosofia che aveva ispirato
nella pittura e nella scultura Marinetti e i suoi seguaci.
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