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L'Opera di Roma tra repertorio e visione contemporanea

L'Opera di Roma tra repertorio e visione contemporanea

Annunciate prossime inaugurazioni. Sindaco: stagione coraggiosa

ROMA, 22 luglio 2022, 19:22

di Marzia Apice

ANSACheck

La nuova stagione dell 'Opera di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

La nuova stagione dell 'Opera di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
La nuova stagione dell 'Opera di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un teatro inclusivo, curioso, che guarda alla città nel suo insieme e a tutti i tipi di pubblico, un'istituzione che attingendo al grande repertorio ambisce a raccontare il presente e che è capace di costruire una programmazione articolata sul lungo periodo: guarda al futuro con fiducia e determinazione il Teatro dell'Opera di Roma che, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e del sovrintendente Francesco Giambrone, ha annunciato non solo la stagione di opera e balletto 2022-23, ma anche le prossime quattro inaugurazioni, fino al 2025, tutte interpretate dal direttore musicale Michele Mariotti. Sarà Emma Dante la protagonista della prima inaugurazione in calendario, quella del 2022, curando la regia di Dialogues des Carmélites di Francis Poulenc, seguita nel 2023 da Simon Stone regista del Mefistofele di Arrigo Boito, poi nel 2024 Richard Serra metterà in scena Simon Boccanegra e infine Damiano Michieletto nel 2025 firmerà la regia di Lohengrin di Richard Wagner: per le 4 aperture, tutte guidate dalla bacchetta di Mariotti, la data sarà la stessa, ossia il 27 novembre, diventando dunque fissa, in omaggio alla prima inaugurazione del Costanzi, nel lontano 1880.

Per quanto riguarda la stagione 2022-23, una stagione che il sindaco Gualtieri ha definito "di livello altissimo, completa, coraggiosa e contemporanea, per un teatro che vuole essere punto di riferimento culturale ma anche dell'identità della città", il pubblico avrà a disposizione 8 nuove produzioni tra 9 spettacoli d'opera, 5 balletti e 4 concerti. Molti i titoli di rilievo, dall'Aida di Verdi con la regia di Livermore a Elisir d'Amore di Donizetti firmato da Cappuccio, da Madama Butterfly di Puccini diretta da Roberto Abbado e con la messa in scena di Àlex Ollé de La fura dels Baus, ai Pagliacci di Leoncavallo con regia e scene di Zeffirelli, e poi per il balletto anche La Bayadère e il Don Chisciotte di Minkus. Per i concerti, tra i titoli il Requiem di Verdi e il Manfred di Schumann (entrambi diretti da Mariotti), quest'ultimo con la partecipazione di Glauco Mauri come voce recitante. "Sono anni di crescita e riposizionamento del teatro, ora andiamo verso una nuova sfida in una città che è in cammino verso altrettante nuove sfide", ha detto presentando il programma il sovrintendente Giambrone. "Abbiamo chiuso l'ottavo bilancio in equilibrio: questa solidità ci dà la serenità e anche la responsabilità di andare avanti. Anche pensando alla candidatura di Roma per l'Expo 2030, è fondamentale che l'Opera di Roma faccia la sua parte in questa rete istituzionale e di comunità che si sta creando". Al Costanzi sta dunque iniziando un nuovo corso, rendere il teatro "una casa" per tutti, senza distinzioni, di età né tra centro e periferia, secondo l'ambizione del sovrintendente. E verso questo obiettivo cammina non solo la prossima stagione, ma anche i tanti progetti in programma: come quello con il Maxxi, che ha coinvolto l'artista Marinella Senatore per la realizzazione di 20 collage inediti con cui accompagnare la comunicazione del teatro, per raccontare in un universo onirico e provocatorio tutti i temi della stagione, dalle donne rivoluzionarie alla prigionia, dal viaggio alla religione dalla passione alla libertà. E ancora il progetto Linea Opera, per dare a tutti la possibilità di andare a teatro con gli autobus dedicati, e Una notte a teatro, per far scoprire il teatro 'dal di dentro', con pigiama e spazzolini da denti, a bambini e giovani.

"Mai come oggi sentiamo nostra questa stagione", ha aggiunto il maestro Mariotti. "Il teatro è il luogo in cui la società si deve identificare: non ci deve far scappare dalla realtà, ma ricordarci le tematiche che vediamo ogni giorno, per capire la vita e affrontarla". "Questo teatro è la mia casa, sono alla settima stagione", ha commentato Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo. "Finalmente la nostra compagnia ha 60 danzatori stabili e di livello, siamo riconosciuti in Europa. Sono fiera del lavoro fatto dai miei ballerini, soprattutto in questi due ultimi anni così difficili".

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