"Sentendo parlare di 651 serate
musicali a Roma dal 2005 per 215 programmi musicali, 34 cd e
tante tournèe in giro per il mondo…. devo dire che sono stanco".
Citando involontariamente la celebre battuta del film Forrest
Gump, Antonio Pappano ha commentato scherzando la maratona che
per 18 anni lo ha visto guidare l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia da direttore musicale. In suo onore RaiRadio3 ha
organizzato ieri una serata che si è trasformata in una festa
tra amici per dirgli grazie in vista del 9 luglio quando a
Spoleto salirà per l'ultima volta in questo ruolo sul podio
dell'orchestra ceciliana nel concerto conclusivo del Festival
dei due Mondi. Tra racconti e ricordi della lunga esperienza,
Pappano - che di Santa Cecilia resterà direttore emerito - ha
duettato con Luigi Piovano, primo violoncello dell'orchestra,
Alessandro Carbonare, primo clarinetto, e con la fuoriclasse del
pianoforte Beatrice Rana. A Sir Tony, amante del jazz e della
grande tradizione dei songbook americani, ha poi dedicato tre
brani scelti all'impronta il grande pianista Enrico Pieranunzi.
Non sono mancate le testimonianze di affetto del critico
musicale Enrico Girardi, di Nicola Bulgari, tra i soci fondatori
di Santa Cecilia, del compositore Claudio Ambrosini, e messaggi
calorosi degli ascoltatori. "E' un peccato che il grande
pubblico italiano non abbia potuto ascoltare l'orchestra in
tournèe - ha detto tra l'altro Pappano -. Io l'ho vista tante
volte reinventarsi per diventare più affascinante e generosa.
Un'orchestra italiana che va in Germania parte con un complesso
di inferiorità verso la cultura tedesca. Abbiamo suonato lì
Mahler e Bruckner e resto sorpreso nel vederla ogni volta in
azione come se fosse l'ultimo concerto della vita. Questa voglia
di difendere la storia e la tradizione musicale italiana mia
dato i brividi".
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