ROMA - Kirill Petrenko e i Berliner Philharmoniker in cinque cd che raccontano le prime tappe del viaggio insieme cominciato ufficialmente nell'agosto del 2019. Questo documenta l'elegante cofanetto pubblicato da Berliner Philharmoniker recordings che riunisce i momenti-chiave degli inizi della collaborazione del maestro russo da direttore della istituzione musicale della capitale tedesca.
Le Sinfonie n. 5 e 6 di Pyotr Ilyich Tchaikovsky rappresentano il repertorio russo con il quale Petrenko è cresciuto e nel quale è radicato profondamente. La Quarta Sinfonia di Franz Schmidt e il ''Music for Orchestra' di Rudi Stephan sono opere scritte da due compositori a cavallo tra il tardo Romanticismo e il Modernismo, ingiustamente dimenticati ma cari a Petrenko. Le Sinfonie n. 7 e 9 di Ludwig van Beethoven eseguite nei concerti di apertura delle stagioni 2018/2019 e 2019/2020, segnano la pietra angolare del repertorio austro-tedesco della musica classica e romantica. La pubblicazione contiene cinque Cd e due Blu-ray disc ad alta risoluzione audio con le videoregistrazioni delle esecuzioni, oltre a un esauriente libretto ed è disponibile all' indirizzo www.berliner-philharmoniker-recordings.com e presso rivenditori specializzati selezionati.
"Questi dischi presentano le prime tappe di un viaggio comune che spero sia lungo - dice Petrenko -. Ci sono stati molti momenti commoventi e toccanti pieni della energia che si sviluppa quando due forze si incontrano'". Il maestro, in particolare, si sofferma sui due autori meno conosciuti. Dice di aver conosciuto la quarta sinfonia dell' austriaco Franz Schmidt quando era studente a Vienna e di considerarla tra le sue composizioni preferite. Del tedesco Rudi Stephan, morto a 28 anni durante la Prima Guerra Mondiale, parla come di uno dei compositori più promettenti del primo Novecento. ''Purtroppo, riuscì a completare solo poche opere ma tutte di altissima qualità'". Petrenko e i Berliner hanno eseguito la Sesta Sinfonia di Tchaikovsky nel primo concerto dopo la nomina del maestro russo a direttore dell'orchestra. ''Fu un momento di tensione nervosa e quasi esplosiva, e qualcosa di quella tensione si può ancora sentire nella registrazione''.
Beethoven, infine, le cui opere ''sono vitali'' per i Berliner, e la Nona sinfonia. ''Mi era assolutamente chiaro - sottolinea Petrenko - che non avrei potuto cominciare il mio periodo da direttore artistico dei Berliner Philharmoniker se non con quel pezzo''. Olaf Maninger, primo violoncello ed esponente del media Board dell' orchestra, ha detto che ''la collaborazione con Kirill Petrenko è un enorme colpo di fortuna e una base fantastica per il nostro futuro comune. Questa edizione è eccezionale nel mettere insieme alcune delle performance fondamentali e, per noi, indimenticabili con il nostro direttore in aree diverse di repertorio. Per la nostra etichetta rappresenta la pietra miliare di una nuova era''.
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