ROMA - "Nel mio mondo non basta essere una star, devi essere una superstar, perché devi fare le cose in maniera dieci volte più difficile che in un altro genere per emergere": a 50 anni e con 30 milioni di album venduti, Shaggy fa il punto sulla sua carriera per dire che "oggi non voglio più essere il leader, per quello c'è Sean Paul, alla mia età è una pressione troppo forte ma voglio continuare sempre a sorprendere, essere ancora 'what a f..k guy'". Oggi la firma di hit mondiali come 'Boombastic', "It Wasn't Me" e "Angel", prova a farlo con il nuovo album "Wah Gwaan?!", già disponibile in digitale, che sarà nei negozi tradizionali a partire dal 28 giugno in CD e dal 2 agosto in vinile.
Il nuovo lavoro è preceduto dal singolo 'You', con la voce della ventenne star di You Tube Alexander Stewart, al fianco di Shaggy per la promozione dell'album e per la partecipazione all'ultima puntata del talent 'The Voice of Italy'. "Per me non è una novità collaborare con artisti giovani, l'ho fatto anche con sconosciuti, cerco sempre - racconta il cantautore jamaicano - di fare qualcosa di diverso". E questo lo ha contraddistinto fin dagli esordi: "quando ho iniziato, nel '93, con 'Oh Carolina' non c'era nessuna radio che trasmettesse reggae, io poi non avevo i dread, non fumavo, non ero il tipico artista giamaicano, mi hanno preso sul serio quando sono uscito con "Boombastic" perché non era catalogabile. Sostanzialmente non mi hanno visto arrivare, e lì ho capito che devi essere sempre il ragazzo diverso".
A chi gli chiede se si sente sempre lo stesso degli esordi, Shaggy risponde che "tento ancora di sorprendere, è più difficile perché ora la gente si aspetta certe cose da me, ma ogni tanto ci riesco ancora, come - sorride - con la collaborazione con Sting". Il loro album, '44/876', pubblicato lo scorso anno, non solo ha vinto un Grammy ma ha sancito la nascita di un'amicizia, benedetta dal manager dell'ex Police Martin Kierszenbaum, che non solo ha chiamato Shaggy quando Sting ha deciso di fare un album reggae, ma durante la lavorazione è diventato anche il rappresentante di entrambi, agevolando il ritorno in Universal Music del giamaicano, con cui aveva già lavorato quasi 20 anni fa. Rispetto ad allora, "non canto più solo di donne, macchine e soldi, questo - sottolinea Shaggy, che vive a Kingston con la famiglia - è il mio album più 'conscious', non in senso filosofico, ma rappresenta come vivo oggi, quello che ho fatto e visto e che ho voglia di condividere. Questa è la mia realtà e questo per me oggi è conscious".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA