MARTA FEDERICA OTTAVIANI, ISTANBUL.
CRONACHE GRAFFIANTI DALLA CITTA' DEGLI IMPERATORI (Paesi
Edizioni, pp.136, 15 euro). Le inquietudini e la bellezza in
costante metamorfosi di una città ponte tra Europa e Asia, ma
anche una riflessione socioculturale sulla Turchia di Erdogan:
arriva in libreria il 18 aprile con Paesi Edizioni "Istanbul.
Cronache graffianti dalla città degli imperatori" di Marta
Federica Ottaviani. Quarto libro della serie Città geopolitiche,
una collana di reportage letterari e saggi narrativi nati dalla
penna di grandi firme della geopolitica e delle relazioni
internazionali, il volume offre una analisi puntuale, attenta ma
anche del tutto originale: l'autrice infatti, che a lungo ha
vissuto a Istanbul, sceglie come io narrante il suo adorato
gatto, di nome 'Erdogat', incontrato proprio nella metropoli
turca. Come scrive Alberto Mattioli nella prefazione, "ne esce
un racconto informato e ricco di dettagli sui cambiamenti
vertiginosi di Istanbul, la gentrificazione di certi quartieri e
la proletarizzazione di altri, la sparizione di botteghe tipiche
e mitiche, la piallatura inesorabile delle differenze etniche e
religiose, le cattedrali cristiane che tornano a essere moschee
dopo essere state musei, le monete d'oro da tesaurizzare in
tempi d'inflazione galoppante e le belle sciarpine che ormai non
si trovano più perché avanza l'uso del velo arabeggiante. Questi
dettagli sono più che il racconto della ulteriore
globalizzazione che colpisce anche una delle metropoli
storicamente più 'globali' del mondo: sono un'analisi sottile,
informata e senza sconti della Turchia di Erdogan. Si chiama
giornalismo, altra attività in via d'estinzione".
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