(di Roberto Ritondale)
RAFFAELE MANGANO, 'LA RIGA SULLA
EMME' (LUPETTI EDITORE, pp. 177 - 16,00 euro). La vita è un
imbroglio. È ciò che pensa e ripete spesso Leone, il
protagonista del romanzo 'La riga sulla emme', il nuovo libro
del giornalista Raffaele Mangano pubblicato da Fausto Lupetti
Editore nella collana Amatea. Un romanzo ambientato in gran
parte a Milano e ispirato alla storia vera di Leone Mariani, una
persona, un personaggio, che lascia al lettore il rammarico di
non averlo conosciuto quando era in vita. Una storia
rocambolesca, una vita da togliere il fiato, quella di Leone:
salvato sul punto di essere fucilato, poi a caccia di un nazista
su richiesta del generale Alberto Dalla Chiesa ("Quando seppi
dell'attentato fu come se avessero sparato a me"), correttore di
bozze per un giornale e al tempo stesso fine e colto
intellettuale. Un uomo molto amato eppure solo, che ha letto
tanto eppure non conserva neanche un libro. Una vita ai margini
eppure vissuta da protagonista. Insofferente alle regole, eppure
non incline a qualche (raro) compromesso. Perché "Leone era in
grado di stare ovunque, avrebbe potuto sedersi a tavola coi
reali a Buckingham Palace, così come dividere il pranzo con un
senzatetto alla mensa di San Francesco". Il meccanismo
narrativo funziona alla perfezione per indurre il lettore ad
appassionarsi alla storia. Leone lo incontriamo già ammalato
nelle prime pagine, sappiamo che morirà (come il protagonista
del romanzo "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj) ma non per
questo diminuisce l'interesse per ciò che farà il suo amico (la
voce narrante) a cui Leone ha chiesto di restituire un debito,
di spargere le sue ceneri in un luogo preciso, di distruggere
una scatola che contiene chissà quali segreti. La caccia al
nazista, nella prima parte del libro, è forse la più avvincente,
ma il libro non perde di tensione, e anzi si apre a immagini
poetiche e pagine commoventi. Che lasciano scoprire ogni volta
un aspetto nuovo del protagonista. Fino a condividerne le
considerazioni più profonde: "La vita è un clamoroso imbroglio
perché nessuno alla fine vince niente", anche se ti chiami
Mozart e sei un genio immenso. Raffaele Mangano ha da tempo
abbandonato la sua attività di giornalista per dedicarsi alla
scrittura e questo è il suo nono romanzo. È stato per 5 anni
direttore artistico del Premio Brancati. Lasciata Milano, ora
vive in Sicilia, terra di origine della sua famiglia.
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