(di Mauretta Capuano)
SONIA BERGAMASCO, IL QUADERNO (LA
NAVE DI TESEO, PP 112, EURO 16). La scrittura come "una materia
sonora, qualcosa che ha un corpo da far suonare, che ha una
misura musicale oltre che un'estensione nel racconto". Sonia
Bergamasco, attrice e regista teatrale, interprete di Livia
nella serie 'Il commissario Montalbano', nel suo esordio poetico
con 'Il quaderno' (La nave di Teseo) fa della parola un viaggio
di scoperta. Filastrocche, affondi lirici, racconti brevi, il
libro, con la prefazione di Maria Grazia Calandrone e in
copertina una foto di Sonia bambina, si apre con l'immagine di
un'onda che rimanda a un quaderno perduto e muovendosi tra
visibile e invisibile va alla radice del gesto poetico che è
quella di "essere detto e cantato".
"Effettivamente c'era un quaderno in cui io, forse prima dei
vent'anni, avevo scritto cose che ritenevo o consideravo per me
fondamentali. Accensioni, immagini e avevo anche segnato questa
linea ondulata. Poi questo quaderno non lo ho mai più trovato.
E' un'immagine forte dalla quale partire per un viaggio
immaginario" dice all'ANSA la Bergamasco che in questi giorni
bollenti di agosto è a Roma e presenterà il libro il 17
settembre a Pordenonelegge.
"Quest'estate la stiamo passando tutti con il cuore appeso.
Sento un'aria così mefitica. E' difficile godersi le cose quando
non c'è nulla che funzioni. Il mondo è in guerra. E' difficile
mantenere un'oggettività rispetto alle cose, cercare ogni giorno
di ricominciare, di mantenere uno sguardo limpido il più
possibile per se e per gli altri" spiega l'attrice.
La decisione di scrivere questo libro è avvenuta in un momento
"in cui come una specie di magnete si sono radunate le idee, le
immagini. C'è stata la necessità. E' nata una specie di diario
di bordo perché il tema del viaggio interno ed esterno e il tema
del passaggio sono sempre presenti. Non è un esercizio di stile
e non ha niente a che vedere con una narrazione che vuole
spiegare. Se c'è un desiderio è quello di mostrare, di far
vedere. E forse in questo c'è anche una dimensione teatrale e
comunque attoriale" spiega la Bergamasco.
Nastro d'Argento per 'La meglio gioventù' di Marco Tullio
Giordana, Premio Flaiano come miglior interprete nel film De
Gasperi, la Bergamasco è diplomata in pianoforte e ha lavorato
in teatro tra gli altri con Carmelo Bene e Giorgio Strehler, al
cinema con Bernardo Bertolucci, Giuseppe Piccioni e Franco
Battiato e in tv la abbiamo vista in Tutti pazzi per amore e Una
grande famiglia di Riccardo Milani.
Ne 'Il quaderno' la ritroviamo bambina e adulta in una
dimensione sempre al confine. "E' una immagine centrale questa
bambina che si guarda allo specchio che è un elemento
drammaturgico.Conservare quel nucleo santo dell'infanzia che è
un magma doloroso e però assoluto è un dovere per un essere
umano. E, dal mio punto di vista di attrice, perché questo è il
mio mestiere e al mia vocazione esistenziale, il fatto di
attingere a un corpo e a un cuore bambino è essenziale per
ritrovarsi ogni volta" sottolinea.
Il libro è diventato anche una lettura concerto, 'Il quaderno di
Sonia' che dopo la Milanesiana continua il suo viaggio in giro
per l'Italia con prossime tappe il 24 settembre a Lucca e il 23
ottobre a Firenze.
Tra i nuovi progetti un film-documentario sul mestiere
dell'attore "che ha a che vedere con la Duse come filo
conduttore e girerò nel 2023. In uscita il film 'Buon viaggio
ragazzi' con la regia di Riccardo Milani e riprenderemo 'Chi ha
paura di Virginia Woolf?' di Edward Albee, con la regia di
Antonio Latella, al Teatro Argentina a gennaio-febbraio 2023".
Ma in questo momento è la scrittura ad essere molto importante:
"ci sarà un altro libro che sto scrivendo, non di poesie. E' una
sorta di racconto. Uscirà nel 2023". Affamatissima lettrice, tra
gli autori di riferimento cita la poetessa Amelia Rosselli, la
voce più vicina al cuore, Emily Dickinson, Ingeborg Bachmann,
Tolstoj e Montaigne e tra le letture estive consiglia il libro
'Al di là delle parole' (Adelphi) di Carl Safina.
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