(di Marzia Apice) NICOLAS BALLARIO (a cura di), 10X10.
STORIE DI DONNE FOTOGRAFE (24 ORE Cultura, pp.208, 59.90 euro).
Non gregarie, ma protagoniste, capaci di anticipare i tempi e di
contrapporsi a un sistema maschilista che le voleva sempre un
passo indietro: sono le rivoluzionarie artiste al centro di
"10x10. Storie di donne fotografe", il volume a cura di Nicolas
Ballario, in libreria e online con 24 ORE Cultura. Nato in
seguito al successo della miniserie di documentari video
promossa da 24 ORE Cultura per il Mudec di Milano e dedicata
alla storia di dieci grandi fotografe del Novecento, il libro
documenta vita, arte e aneddoti di figure di primo piano quali
Gerda Taro, Margaret Bourke-White, Dorothea Lange, Claude Cahun,
Lisetta Carmi, Tina Modotti, Imogen Cunningham, Cindy Sherman,
Vanessa Beecroft e Nan Goldin, straordinarie pioniere molto
diverse tra loro, ma unite da talento, intelligenza e coraggio.
Nel libro, accanto al racconto delle loro storie, tra curiosità,
dettagli biografici e approfondimenti di stile e tematiche, non
si può ovviamente prescindere dagli scatti di queste
protagoniste, che emozionano e fanno riflettere e che svelano
anche più delle parole. Grazie ai loro lavori, nelle pagine
sembra veder scorrere il Novecento, con le sue contraddizioni:
dalla testimonianza di Dorothea Lange, che descrive l'America
prostrata dalla Grande Depressione, a Gerda Taro con la sua
tragica, prematura fine nella guerra di Spagna; da Margaret
Bourke-White e il suo racconto fotografico del lager di
Buchenwald a Claude Cahun, che con la sua opera anticipò alcune
tra le tematiche più attuali dei nostri giorni come quelle
legate al gender e all'identità sessuale. E poi ancora Lisetta
Carmi, dimenticata per decenni e riscoperta in tardissima età,
Tina Modotti, fotografa divista tra arte e impegno politico,
Imogen Cunningham, dal talento particolarmente versatile. Non
manca l'incursione in tempi più recenti con le artiste Cindy
Sherman e Vanessa Beecroft, impegnate a esprimere se stesse e la
propria ricerca attraverso il linguaggio fotografico, e Nan
Goldin, che nei suoi crudi reportage ha rappresentato temi
forti, riuscendo a "fotografare l'infotografabile". Come ha
spiegato il curatore Nicolas Ballario, il volume "non vuole
essere un compendio della fotografia al femminile e certamente
non ha l'ambizione di offrire una sintesi in questo senso.
Abbiamo scelto dieci donne che con la loro pratica hanno
cambiato la storia della fotografia e lo hanno fatto da una
posizione scomoda, che le voleva gregarie".
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