"Sepulveda aveva la straordinaria capacità di trasformare molti rapporti di lavoro in amicizia.
Era una persona di una generosità estrema", racconta all'ANSA
Ilide Carmignani, da 28 anni la traduttrice italiana di
Sepulveda che lo scrittore voleva traducesse tutto quello che
scriveva, i romanzi, le poesie ma anche gli articoli di
giornale.
Il loro primo incontro era stato 26 anni fa, dopo la traduzione
del secondo romanzo di Sepulveda, 'Il mondo alla fine del mondo'
e l'ultimo incontro ad ottobre 2019, alla festa organizzata da
Guanda a Milano per i 70 anni dello scrittore.
"Stava benissimo e in quell'occasione mi ha parlato del nuovo
libro che stavamo aspettando. Ma non so altro, non ho visto il
manoscritto, mi sono tenuta libera per la traduzione. Scriveva
più libri insieme. Mi raccontava della nonna livornese e del
nonno mapuche", dice la Carmignani che ha sempre tradotto i
libri di Sepulveda, tranne il primo, dai manoscritti. Il romanzo
dovrebbe intitolarsi 'Agua mala' ed è "fortemente
ambientalista" spiega la casa editrice Guanda che al momento
non ha il manoscritto.
"C'era una particolarità di Sepulveda. Usciva prima in italiano
che in spagnolo. C'era una grande collaborazione con il suo
editore, Guanda. Mi arrivava la mail: ecco il libro e lavoravo
sul manoscritto, a parte per il primo romanzo. In Italia ha
avuto un'accoglienza straordinaria. Tutti lo amavano, ma i
lettori italiani di più", racconta.
"E' davvero un peccato che non ci sia in questo momento
terribile . Avrebbe avuto le parole giuste per indicare delle
direzioni: il rispetto della natura, la solidarietà, la lentezza
come nel libro sulla lumaca, il cibo come aspetto economico,
sociale. Era un grande uomo, un maestro", ricorda la traduttrice
che lo incontrava tutte le volte che veniva in Italia, è stata
tante volte a casa sua e lui andava a trovarla a Lucca, dove
vive.
"C'era un grande rapporto di collaborazione e rispetto del mio
lavoro", spiega. Era stato lo scrittore a chiedere a Guanda di
incontrarla, 26 anni fa. "Avevo appena tradotto il suo secondo
romanzo e pensavo 'vorrà capire se sono giusta per lui'. Ero
emozionata e preoccupata. Sono partita da Lucca e ci siamo
incontrati all'hotel Manin, a Milano. Mi ha fatto un grande
sorriso che gli cambiava la faccia. Mi ha abbracciata e mi ha
detto: 'ti ho fatto venire per ringraziarti. Sei la mia compagna
di strada, di cammino'. Di solito, e chi lo ha conosciuto lo sa,
aveva un'espressione seria. Ma non bisogna dimenticare che aveva
avuto una vita molto dura, era stato guardia del corpo di
Allende , torturato nelle prigioni sotto la dittatura di
Pinochet , era stato in esilio".
Tra i ricordi anche la "sua semplicità, l'intelligenza
straordinaria e la velocità nel cogliere le dinamiche e capire
le persone fuori dal comune. Diventavi parte della sua
famiglia. Quando veniva a trovarmi con la moglie, la poetessa
Carmen Yanez, anche lei molto impegnata in battaglie civili,
voleva sempre un piatto di pasta di primo e un piatto di pasta
di secondo, con un bicchiere di vino rosso del contadino. Amava
le trattorie, suo padre era proprietario di una trattoria.
Sepulveda era un ottimo cuoco e aveva una capacità affabulatoria
straordinaria. Ha scritto libri bellissimi, ma ascoltarlo mentre
raccontava storie era meraviglioso".
L'impegno civile, i valori della solidarietà, la democrazia
erano la vita di Sepulveda e Carmen Yanez, anche lei colpita dal
virus, ma in forma lieve. "Carmen - dice - ha passato la
quarantena e poi è stata rimandata a casa. Era provata ma in
salute. Sepulveda, ricoverato il 29 febbraio all'Ospedale di
Oviedo, non si sa con chiarezza come abbia preso il virus.
Durante il ricovero ha avuto alti e bassi di tutti i tipi.
Ultimamente non aveva più la febbre, poi il crollo. Adesso non
si sa, con questi tempi terribili, cosa succederà".
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