I libri, la loro importanza e capacità di cambiare una persona. Il legame magico tra letteratura e vita. Carlos Ruiz Zafon, lo scrittore spagnolo più letto in tutto il mondo, dopo Cervantes - protagonista di un incontro tutto esaurito nella giornata di chiusura di 'Libri Come', la festa del libro e della lettura che ha visto la partecipazione di oltre 23 mila presenze - invita a "meritarsi i propri lettori".
"All'inizio del XXI secolo c'è bisogno di dare una visione prospettica alla letteratura. E' arrivato il momento di dire basta alle banalità e trivialità di quando si dice che la gente non fa altro che giocare con il telefonino e Internet. Non è vero che le persone non sono più interessate all'arte e alla letteratura, ma bisogna instillare la voglia di sperimentare di più. Ci sarà sempre uno spazio che, in un mondo o nell'altro, ricomprende e fa vivere la letteratura" dice all'ANSA Zafon prima di essere accolto dal bagno di folla che lo attende alla Sala Petrassi dell'Auditorium.
"Dobbiamo meritarci la fiducia dei nostri lettori, bisogna lavorarci sopra, bisogna farlo in tempo e con gli sforzi giusti. Altri, in altri settori industriali lo hanno fatto. Non dobbiamo essere pigri, dobbiamo essere più furbi. Se la letteratura è davvero un piacere dobbiamo essere incisivi, se no andiamo indietro, non avanti" spiega l'autore dell'amata serie del Cimitero dei Libri dimenticati di cui 'Il Labirinto degli spiriti', con cui è venuto al Festival, è l'ultimo capitolo. Dodici anni dopo 'L'ombra del vento', Daniel non è più il ragazzino che scopre il libro che gli cambierà la vita. E' alle prese con il mistero della morte di sua madre Isabella e quando crede di essere arrivato alla soluzione si trova davanti a un complotto che non avrebbe potuto immaginare. Tra intrighi e avventure siamo ancora nelle strade della Barcellona reale e il suo rovescio, con un riflesso maledetto della città. Ma "che cosa significa o sia Barcellona nessuno lo sa. E' una cosa diversa per ciascuno di noi. Quello che volevo fare era focalizzare l'attenzione su un personaggio e una geografia partendo da una città. Quello che accade non è necessariamente collegato a Barcellona. Ho cercato di scrivere una storia universale che potrebbe essere ambientata ovunque, a Roma a Parigi, a Londra" racconta lo scrittore, occhiali neri tondi e una spilla con un dragone che spicca sulla giacca. "Sono collezionista di draghi. Lo ho sempre fatto fin da bambino. In fondo sono un draghetto anch'io" dice sorridendo.
Dopo Il Cimitero dei Libri Dimenticati arriverà una nuova serie, attesa dai lettori di tutto il mondo? "Non ho ancora deciso cosa fare. Non sarà sicuramente un'altra serie di libri. Non ho ancora realizzato che tipo di storia, ma saranno narrazioni di idee e mondi completamente diversi da questo" annuncia Zafon che vive a Los Angeles la maggior parte dell'anno. Nessun progetto di trasposizione cinematografica della serie: "No, perché - dice - non faccio trasposizioni e adattamenti su un libro già scritto, non ha senso. Ci può essere la possibilità con materiale inedito. I libri che ho già scritto è inutile riscriverli".
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