"È necessario costruire ponti. Noi
siamo a disposizione se vorranno ascoltarci": Pierfrancesco
Favino è una delle firme illustri di una lettera che ne contiene
oltre un centinaio e che chiede al governo e al ministero della
cultura di incontrare le associazioni di categoria per ascoltare
le richieste urgenti e riparare a incertezze normative e ritardi
sul tax credit che stanno paralizzando il cinema italiano, oltre
a chiedere che si fermino le polemiche pretestuose "e gli
attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche
all'operato del ministero, come il nostro collega Elio Germano e
la nostra collega Geppi Cucciari".
Favino è a Cannes per Enzo, il film di Robin Campillo che
aprirà la Quinzaine des realisateurs e non si tira indietro.
"Non abbiamo trattori per fermare le strade come accade per le
proteste di altri settori, abbiamo presidi che sono meno
visibili ma questo non significa che non siamo uniti e
determinati. L'appello - prosegue Favino - dice già tutto - e
attenzione a considerarlo in una chiave politica di scontro
ideologico, si è espresso con chiarezza sull'urgenza di
risolvere la crisi cinematografica anche Pupi Avati ai David e
non mi sembra sia un trotzkista di prima linea". Favino
aggiunge: "Questa narrazione di opposti è inutile, siamo sicuri
che io voto a sinistra o che voti così un elettricista di set?
Come associazioni da tempo, e non solo onestamente con questo
governo, chiediamo di essere ascoltati, di portare la nostra
conoscenza specifica. Che il tax credit andasse rivisto come
sistema siamo tutti d'accordo ma bloccare tutto è un grave
danno, facciamo invece un progetto industriale insieme. Il
cinema è un mestiere per migliaia e migliaia e dilaga anche
nell'indotto e in quello che può significare, come vediamo ad
esempio qui a Cannes, è insomma un soft power da valorizzare".
Conclude l'attore all'ANSA che "l'ottimismo è una scelta,
desideriamo costruire e quindi speriamo di essere considerati.
Il cinema ha bisogno di un progetto condiviso e chiaro e su
questo bisogna lavorare. Spero che il governo ci ascolti
presto".
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