La spiaggia del Poetto e la magia
delle luci di Cagliari: Lorenzo Flaherty confessa il suo amore
per la Sardegna e per il suo capoluogo. L'attore romano è il
protagonista, insieme con Isabella Giannone e Francesco
Branchetti, sua la regia, de "L'Onorevole, il Poeta e la
Signora" di Aldo De Benedetti, in scena il 17 maggio alle 20.30
e il 18 alle 19.30 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per Teatro
Senza Quartiere, stagione del Teatro del Segno.
"Mia moglie è cagliaritana - racconta all'ANSA - frequento
questa terra bellissima da molti anni, ma è la prima volta che
porto nell'Isola un mio spettacolo: una commedia divertentissima
in cui interpreto un uomo politico che fa la corte a una
giornalista e al termine di una cena galante scopre in casa sua,
non invitato, uno strano personaggio, un autore drammatico che
gli racconta la sua vita".
Volto noto del grande e del piccolo schermo, dai film di Pupi
Avati, Marco Tullio Giordana e Renzo Martinelli a serie tv come
Piazza di Spagna, Passioni, Il mistero del lago, e ancora
Distretto di Polizia, Incantesimo e Ris, fino a Mister Ignis,
Lorenzo Flaherty ha ora ritrovato la passione per il
palcoscenico. Agli inizi della carriera, dopo Demoni 2 di
Lamberto Bava, un Macbeth e la regia de L'Ultimo Spettacolo, poi
il cinema e la televisione, i talent come Ballando con le stelle
e Grande Fratello Vip. "Per tantissimi anni non avevo più fatto
teatro, poi ho sentito l'esigenza di tornare sulla scena e ho
riscoperto una parte di me, il teatro è come una seconda casa -
spiega l'artista - Ora, dopo Il visitatore, dove interpreto
Sigmund Freud, finalmente una commedia brillante firmata
dall'autore di Due dozzine di rose scarlatte".
L'attore è anche protagonista con Stefania Benincaso di
"Semplicemente donna", spettacolo contro la violenza di genere,
e ritornerà prossimamente sul set con "La stirpe del male" di
Francesco Marino. "Il mondo del cinema - dice - mi ha subito
affascinato, con il neorealismo, i grandi autori, la nouvelle
vague, e ho avuto la fortuna, dai primi film come Sicilian
Connection con Toshirō Mifune, alle serie tv, alle produzioni
internazionali, di lavorare con grandi professionisti, quindi di
imparare, crescere anche dal punto di vista umano. All'inizio
tanto studio, impegno e sacrifici, poi sono arrivati personaggi
popolari come Riccardo Venturi e storie belle come quella di
Giovanni Borghi, Mister Ignis, che racconta il miracolo
italiano".
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