Regista, sceneggiatrice, fotografa, prima documentarista del dopoguerra, Cecilia Mangini (Mola di Bari,1927 - Roma, 2021) è stata una donna libera, appassionata, coraggiosa che nel linguaggio cinematografico ha trovato un alleato per raccontare gli ultimi, nelle periferie e nel Mezzogiorno, per denunciare i diritti negati e lo sfruttamento dei lavoratori, i tabù sull'amore e la famiglia, la difficoltà di 'essere donne' tra desiderio di emancipazione e aspettative sociali.
Alla sua figura e al suo lavoro militante e di resistenza, cresciuto all'inizio accanto a Pasolini che insieme a lei ha girato i suoi primi documentari, il Maxxi dedica un omaggio, la rassegna "Cinema e libertà", in programma dal 15 novembre al 18 dicembre, proprio in occasione della mostra "Pier Paolo Pasolini.
Tutto è santo. Il corpo politico". A cura di
Paolo Pisanelli, la rassegna (a ingresso libero) raccoglie oltre
quaranta opere di Mangini, alcune realizzate con il regista e
marito Lino Del Fra. Tra i lavori presentati, anche le prime
collaborazioni con Pasolini, come Ignoti alla città, Stendalì -
Suonano ancora e La canta delle marane, dedicati all'esistenza
di chi vive ai margini della società a cui l'intellettuale-poeta
ha dato un volto e all'amata Puglia della regista.
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