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Il cinema di resistenza di Cecilia Mangini al Maxxi

Il cinema di resistenza di Cecilia Mangini al Maxxi

La carriera, l'attenzione agli ultimi, il rapporto con Pasolini

ROMA, 16 novembre 2022, 10:12

Redazione ANSA

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Regista, sceneggiatrice, fotografa, prima documentarista del dopoguerra, Cecilia Mangini (Mola di Bari,1927 - Roma, 2021) è stata una donna libera, appassionata, coraggiosa che nel linguaggio cinematografico ha trovato un alleato per raccontare gli ultimi, nelle periferie e nel Mezzogiorno, per denunciare i diritti negati e lo sfruttamento dei lavoratori, i tabù sull'amore e la famiglia, la difficoltà di 'essere donne' tra desiderio di emancipazione e aspettative sociali.

Alla sua figura e al suo lavoro militante e di resistenza, cresciuto all'inizio accanto a Pasolini che insieme a lei ha girato i suoi primi documentari, il Maxxi dedica un omaggio, la rassegna "Cinema e libertà", in programma dal 15 novembre al 18 dicembre, proprio in occasione della mostra "Pier Paolo Pasolini.

Tutto è santo. Il corpo politico". A cura di Paolo Pisanelli, la rassegna (a ingresso libero) raccoglie oltre quaranta opere di Mangini, alcune realizzate con il regista e marito Lino Del Fra. Tra i lavori presentati, anche le prime collaborazioni con Pasolini, come Ignoti alla città, Stendalì - Suonano ancora e La canta delle marane, dedicati all'esistenza di chi vive ai margini della società a cui l'intellettuale-poeta ha dato un volto e all'amata Puglia della regista.
   

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