Il fascino demoniaco del potere è duro a morire anche se si è una mosca bianca, ovvero una politica corretta e disposta a tutto per i suoi ideali come appare Isabelle Huppert nei panni di Clémence, sindaco dei sobborghi parigini. Una donna che, al secondo mandato, ha deciso di non ripresentarsi pur sapendo che vincerebbe di nuovo facilmente. Tutto questo accade in LES PROMESSES una sorta di thriller politico a firma di Thomas Kruithof (La meccanica delle ombre), scritto dallo stesso regista insieme a Jean-Baptiste Delafon (sceneggiatore non a caso della serie politica di Canal+ Baron Noir). Il film, distribuito in Italia con Notorius Pictures e che apre la sezione Orizzonti della 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha appunto come protagonista una Huppert molto determinata, dialettica e smart in lotta, tra l'altro, per la bonifica e la messa in sicurezza di un enorme caseggiato dove accade di tutto e manca ogni regola. Una battaglia condivisa con il suo fidato spin doctor, Yazid (Reda Kateb, già in Django e The Specials), che si scontrerà con la vera natura di questa donna sempre in bilico tra fede politica e ambizione. Così quando a Clémence viene offerta la carica di Ministro, la sua ambizione prende il sopravvento, mentre la devozione e l'impegno per i suoi cittadini iniziano a vacillare. "Clémence ha una evidente fragilità interiore ed è così una donna che si pone molte domande su se stessa. Ma - aggiunge l'attrice in conferenza stampa - non mi sono ispirata a una precisa figura politica. E poi - sottolinea la Huppert - non credo che oggi si possa dire che c'è una differenza tra un politico uomo e una politica donna, uomo e donna sono oggi la stessa cosa, quello che li unisce casomai è solo la condivisione dell'interesse per la cosa pubblica". E conclude l'attrice: "Su di me la politica non ha un particolare fascino se non quello di poter risolvere dei problemi alla gente". Per Reda Kateb, classe 1977: "È un piacere lavorare con la Huppert, siamo due attori che ballano balli diversi, ma alla fine ci ritroviamo". Come scelgo i ruoli? "Soprattutto con l'intento di non ripetermi. Yazid, il mio personaggio, ad esempio, l'ho amato perché molto contemporaneo. Si dedica alla sindaca è la sostiene perché, alla fine, ci crede davvero alle sue battaglie, ma poi inevitabilmente perde la sua forma di innocenza". Nel cast anche l'attrice di origini tunisine e premio César, Naidra Ayadi (Polisse, Ha i tuoi occhi).
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