"E' un film che qualcuno ha definito
un saggio sullo spazio e sul tempo: accade che un piccolo evento
attiri la mia attenzione e questo diventa per me un'esperienza
di sguardo". A parlare è la regista Carla Vestroni, autrice di
'Una storia volatile', film in concorso nella sezione principale
'Opus Bonum' al 21/o festival del documentario di Jihlava, in
Repubblica Ceca, proiettato in prima visione mondiale il 27
ottobre.
"Le riprese - aggiunge - sono state un momento di
fascinazione, l'occhio scopriva quello che prima non aveva
visto. 'L'attenzione porta a vita l'esistente', si dice nel film
e questa è stata una risposta che il film nel suo farsi ha dato
a un mio pensiero. Penso che la varietà e la molteplicità
pressante delle comunicazioni della vita contemporanea ci
privino dell'attenzione. Credo che il film sia stato per me
un''opportunità', parola chiave usata nel film da Robert Wyatt,
il musicista inglese, figura tra le altre che si sono presentate
alla mia mente nella fase di montaggio".
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