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Lepore, la torre Garisenda sarà restaurata entro il 2028

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Lepore, la torre Garisenda sarà restaurata entro il 2028

'Le chiusure al traffico resteranno fino a messa in sicurezza'

BOLOGNA, 13 maggio 2025, 17:58

Redazione ANSA

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 A circa un anno e mezzo dall'allerta - era l'ottobre 2023 quando la torre Garisenda aveva lanciato segnali preoccupanti per la sua stabilità - è pronto il piano per la messa in sicurezza e il restauro del monumento simbolo di Bologna. Secondo il piano del Comune, illustrato oggi e ora al vaglio della Sovrintendenza, il restauro sarà completo entro il 2028. Una prima fase prevede l'installazione di tralicci metallici, già utilizzati in precedenza per la torre di Pisa, con un tiro orizzontale per stabilizzare l'inclinazione della torre. La seconda fase partirà con l'iniezione di malte speciali per consolidare la base in selenite. Ieri è iniziata la rimozione dei basoli per l'installazione dei tralicci.
    "Noi pensiamo che nel 2028 avremo finito tutte queste operazioni", assicura il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che sottolinea come "da quando siamo partiti ci avremo messo 4 anni e mezzo". Un tempo considerato record. Mentre il cantiere sarà operativo, l'attuale chiusura al traffico di via San Vitale - arteria fondamentale per il centro di Bologna - resterà invariata fino alla messa in sicurezza della torre. "Valuteremo in corso d'opera quando sarà possibile riaprire le visite alla torre degli Asinelli - aggiunge Lepore - dobbiamo prima fare il monitoraggio".
    Le prime operazioni, se il progetto verrà approvato in tempi brevi dalla Sovrintendenza, verranno ultimate "entro l'estate del 2026 con fondi Pnrr, mentre con i fondi regionali per altri 4 milioni di euro faremo la parte delle iniezioni e il restauro della torre". In tutto il restauro costerà "quasi 20 milioni di euro", spiega ancora il primo cittadino bolognese, di cui 4,8 milioni destinati dal Comune alla Garisenda, a cui si sono aggiunti altri 5 milioni del Pnrr, 5 milioni donati dai cittadini e dalle aziende e 4,5 milioni della Regione Emilia-Romagna. Non è escluso, infine, che sia necessario uno stanziamento aggiuntivo per l'area circostante alla torre. Per partire, però, si attende il via libera della Sovrintendenza e il primo cittadino bolognese confida nella piena collaborazione, che finora c'è stata "sia a Bologna, sia a Roma".
    La fase più delicata coinciderà con "il momento in cui toccheremo la torre, quello sarà un momento decisivo, di grande delicatezza e pathos per tutta la città", ha detto Lepore.
    "Stiamo parlando di un manufatto monumentale di oltre 900 anni e i rischi ci sono in ogni momento, il nostro lavoro è ridurre mese per mese il tasso di rischio. Ci stiamo riuscendo - rassicura - I dati ci dicono che la torre in questo momento è in una situazione di stabilità maggiore rispetto a quando abbiamo avuto gli allarmi" dell'ottobre del 2023.
    Il piano, però, non convince i commercianti, in primis gli associati a Confersercenti che con una lettera aperta chiedono sgravi fiscali e aiuti per superare i tre anni di cantiere che si prospettano prima della riapertura dell'area delle due torri.
   

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