(di Francesca Chiri)
La scelta di papa Francesco di essere
seppellito nella Basilica di Santa Maria Maggiore "è uno dei
gesti più clamorosi del suo pontificato", una sorta di chiusura
di un cerchio, del modo in cui "si è voluto distinguere dai suoi
predecessori". Un modo, anche, " di non volersi omologare alla
Curia, per sottolinearne la sua autonomia".
Claudio Strinati, storico dell'arte, curatore di mostre,
divulgatore culturale, non sembra stupito dalla scelta del
Pontefice di attendere la sua ascesa al cielo al cospetto
dell'icona della Vergine Madre custodita nella Basilica Maggiore
a lei dedicata.
"Lui ha voluto predicare la sua diversità in ogni modo: lo ha
fatto appena nominato sottolineando di essere venuto 'dalla fine
del mondo'. E lo ha ribadito stabilendo che la 'sua' fine del
mondo non potesse che terminare in un luogo diverso da San
Pietro. Lui, gesuita, ha preso il nome di Francesco, ha
rinnovato l'Ordo Exsequiarium Romani Pontificis per renderlo
meno solenne e anche sulla sua tomba ha voluto scrivere solo il
nome di Francesco" afferma lo storico all'ANSA.
Ma non si ferma qui il suo gesto "clamoroso": il suo ultimo
messaggio che ha lasciato in eredità alla società tutta è anche
un riferimento all'importanza della "dimensione femminile della
sua spiritualità".
"Tornare a Santa Maria Maggiore ha il significato di voler
accedere ai cieli tramite la Regina dei Cieli, Madre di Dio e
non tramite un apostolo di Cristo" com'è il caso della sepoltura
dei Papi nella Basilica di San Pietro che "è la chiesa dedicata
a Pietro di cui il Papa è successore".
"Francesco è stato molto criticato per non aver aperto
abbastanza al mondo femminile e invece, a mio parere, questo
riferimento a Santa Maria Maggiore ha un riferimento, non
sociologico o politico ma del tutto spirituale, alla Chiesa
come Madre. Francesco ha scelto di voler restare con umiltà
nella chiesa della Vergine: questa è una via diversa rispetto ai
suoi predecessori, si è rimesso nelle braccia della Regina dei
Cieli e lo ha fatto in un luogo che storicamente è molto
importante. Santa Maria Maggiore è una chiesa che per leggenda è
fondata da un Papa e quindi è una basilica papale. Se San Pietro
è la basilica del principe degli Apostoli, Santa Maria Maggiore
è la Basilica della madre di Cristo. Sono due 'castelli' reali
che hanno rapporti diversi nella devozione popolare.
Certo papa Francesco avrebbe potuto fare qualcosa di più per
superare quel maschilismo ad oltranza che ancora resiste nella
Chiesa. Anche a me avrebbe fatto piacere: io non giudico ma
questa indicazione prettamente di natura spirituale non la
sottovaluterei. E' l'indicazione di una strada da percorrere".
Tra i papi seppelliti nella Basilica c'è Paolo V, fu lui che
fece costruire la monumentale Cappella Paolina, scrigno sontuoso
per la Salus Populi Romani.
"I Papi che riposano a Santa Maria Maggiore forse avevano una
dimensione spirituale diversa da quella che è oggi quella di
Francesco. Ma Paolo V era un grande ecumenico, era il papa che
ha ricevuto ambasciatori dal Giappone alla Persia, oltre ad
essere stato grande cultore d'arte. Era un personaggio notevole
e il fatto che venerasse la Salus Populi Romani, un quadro per
altro molto bello, era simbolo di ecumenicità. Quindi,
probabilmente Paolo V aveva una visione aperta e in questo non
molto lontana da quella di Francesco".
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