La stagione espositiva di Villa
Mussolini a Riccione propone dal 26 novembre all'1 aprile la
mostra retrospettiva dedicata a Robert Capa (1913-1954), il più
grande fotoreporter del XX secolo, fondatore nel 1947
dell'agenzia Magnum Photos, con Henri Cartier-Bresson, George
Rodger, David Seymour e William Vandiver. La rassegna presenta
più di cento immagini in bianco e nero che documentano i
maggiori conflitti del Novecento, di cui Capa è stato testimone
oculare, dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina,
calpestando una mina antiuomo.
Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere
raccontano la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà
della guerra. Gli scatti, divenuti iconici - come la foto forse
più famosa del miliziano ucciso nella guerra civile spagnola o
le uniche fotografie (professionali) dello sbarco in Normandia
delle truppe americane, il 6 giugno 1944 - ritraggono cinque
grandi conflitti mondiali del XX secolo, di cui Capa è stato
testimone oculare. Un'ampia sezione è dedicata alle foto
scattate in Italia nel 1943/44, a seguito degli alleati, dallo
sbarco in Sicilia fino a Napoli e Cassino. In mostra anche foto
dei suoi viaggi in Cina nel 1938, nella Germania postbellica, in
Unione Sovietica, in particolare in Ucraina, e in Israele.
La mostra presenta anche l'altra faccia di Robert Capa, con
una sezione dedicata ai suoi amici, nella quale emerge la sua
vitalità, la sua capacità di trasmettere e condividere un senso
di euforia interiore. Molti suoi amici erano scrittori e
cineasti americani come Hemingway e John Huston, ma non
mancavano artisti come Pablo Picasso e comunque la famiglia
allargata dei fotografi Magnum. La rassegna è articolata in 13
sezioni e comprende, in apertura, un omaggio a Gerda Taro, con
cui Robert Capa ebbe una relazione molto intensa.
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