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'Storie di pietra' a Villa Medici a Roma

'Storie di pietra' a Villa Medici a Roma

200 opere in 10 sale espositive ispirate da Roger Caillois

ROMA, 23 ottobre 2023, 16:11

Redazione ANSA

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Fino al 14 gennaio Villa Medici, l'Accademia di Francia a Roma, ospita la mostra 'Storie di pietra', che raccoglie quasi 200 opere - dal più antico minerale terrestre risalente a 4,4 miliardi di anni fa fino a Sentimentite, l'ultima opera creata dall'artista contemporanea Agnieszka Kurant - provenienti da oltre 70 istituzioni.
    L'esposizione, a cura di Jean de Loisy e Sam Stourdzé, si snoda in dieci sale espositive e prosegue nell'antica cisterna di Villa Medici, negli appartamenti del cardinale Ferdinando de' Medici e nell'atelier Balthus. Le pietre hanno sempre esercitato un grande fascino, di cui ognuno di noi condivide l'esperienza; poeti e artisti di tutte le epoche hanno testimoniato le profonde influenze che queste presenze silenziose hanno avuto sulle loro creazioni. Lo scrittore surrealista Roger Caillois, la cui esposizione di esemplari minerali costituisce il prologo della mostra di Villa Medici, descriveva così questo rapporto insistente: "Più di una volta mi è capitato di pensare che fosse opportuno guardare alle pietre come a una sorta di poesia".
    Accompagnata dalla prosa dello scrittore, la mostra è il romanzo di questa frequentazione continua, che rivela come questi minerali occupino una posizione decisiva tra il capriccio della natura e l'opera d'arte. Le suggestioni di queste pietre ci permettono di misurare fino a che punto i nostri pensieri, i nostri miti, le nostre proteste e, talvolta, anche le nostre inquietudini abbiano beneficiato della loro vicinanza. Dialogano nella mostra pietre ai margini dei sentieri, cristalli, pietre votive, semplici rovine o armi dei deboli per difendersi dai potenti, oggetti di studio scientifico o di contemplazione romantica. E tra gli uomini, dalle società megalitiche ai grandi nomi della modernità, troviamo Auguste Rodin, Giuseppe Penone, Charlotte Perriand, Antonio Tempesta, Tatiana Trouvé e Cheval, tutti ispirati dai loro misteri sedimentati.
   

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