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ANSA/La Domus del Comandante, l'archeo metro a Porta Metronia

ANSA/La Domus del Comandante, l'archeo metro a Porta Metronia

Nella stazione metro C di Roma convivenza con i ritrovamenti

ROMA, 29 settembre 2023, 19:59

Redazione ANSA

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Nella stazione della Metro C di Porta Metronia, che sarà attivata prevedibilmente per i primi mesi del 2025, verranno ricollocate delle strutture dell'antica caserma della prima metà del II secolo d.C., con annessa la 'Domus del Comandante', all'interno del volume della stazione, ricostruendo nella sua giacitura originaria l'ambiente storico intercettato dallo scavo della stazione. E' quanto è emerso questa sera nel corso della presentazione del progetto e dei rinvenimenti archeologici della nuova stazione, al Teatro Villa Lazzaroni in Municipio VII. All'evento erano presenti l'assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, la commissaria straordinaria alla metro C Maria Lucia Conti, la soprintendente Daniela Porro, l'ingegner Andrea Sciotti di Roma Metropolitane e il minisindaco Francesco Laddaga.
    La Linea C, è stato spiegato, ha caratteristiche uniche al mondo proprio per l'assoluto valore storico monumentale e archeologico delle aree attraversate. I primi esempi di 'stazione archeologica' sono San Giovanni, già in esercizio, e appunto Porta Metronia. Un cantiere per visitare il quale sono arrivate richieste da tutto il mondo, proprio per la sua peculiarità di lavorare in un contesto unico al mondo.
    Tutto nasce da una sinergia tra la Soprintendenza, Roma Metropolitane e il Contraente Generale: tra il 2010 e il 2011 si è definito per ogni sito di scavo un Prontuario archeologico che dettaglia preventivamente le modalità esecutive delle attività da svolgere per la tutela e la conservazione del patrimonio archeologico.
    Un lavoro che arriva da lontano: tra il 2003 e il 2004 era stato redatto un Programma delle attività riguardanti il patrimonio archeologico e monumentale, che si è potuto avvalere di una serie di campagne di indagini archeologiche preventive sulla tratta San Giovanni-Alessandrino e sulla Venezia-San Giovanni. Queste indagini di I fase hanno consentito l'individuazione, tra l'altro, delle fondazioni di edifici imperiali del I secolo d.C. nell'area della stazione Colosseo, delle probabili vestigia del Circo Variano lungo l'asse di via La Spezia, del tracciato dell'antica via Labicana su via Casilina Vecchia, di un'antica cava, già riempita in epoca Flavia, nell'area della stazione Pigneto, e di altri contesti di rilevanza archeologica.
    Il Programma relativo all'archeologia e ai monumenti ha previsto un'ulteriore serie di scavi archeologici preventivi a integrazione di quelli già eseguiti, che ha interessato 28 diversi siti. Notevole la scoperta di una parte dell''Athenaeum di Adriano' (135 d.C.) a piazza Madonna di Loreto, nel corso dei sondaggi relativi alle uscite della stazione Venezia.
    Fra i ritrovamenti più importanti avvenuti nel corso della costruzione delle stazioni e dei pozzi ci sono poi una vasta azienda agricola a San Giovanni, attiva fin dal III secolo a.C., cui si aggiunse nel I secolo d.C. il più grande invaso di irrigazione della Roma antica mai ritrovato; una caserma della prima metà del II secolo d.C., con annessa 'Domus del Comandante', in corrispondenza della stazione Porta Metronia; un edificio di età traianea (fine I-inizi II d.C.) riemerso nei pressi di largo Amba Aradam, con il primo solaio ligneo antico mai rinvenuto a Roma; un tratto di un acquedotto di età repubblicana, forse il più antico degli acquedotti romani, a piazza Celimontana; i resti della 'Domus del Prefetto' al clivo di Acilio (Fori Imperiali).
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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