Un inedito percorso espositivo dedicato alla pittura a Venezia e nel Veneto nel Seicento e Settecento verrà inaugurato a settembre nei Saloni Selva-Lazzari al piano terra delle Gallerie dell'Accademia di Venezia.
Si tratta di una selezione di 63 opere, in parte mai esposte prima d'ora o mai ammirate nella veste attuale, frutto di interventi di restauro realizzati per l'occasione.
Tra i
capolavori restaurati, il "Castigo dei serpenti" di Tiepolo, una
tela lunga oltre 13 metri proveniente dalla Chiesa veneziana dei
Ss. Cosma e Damiano; la "Deposizione di Cristo dalla croce"
dell'artista napoletano Luca Giordano; "Erminia e Vafrino
scoprono Tancredi ferito" di Gianantonio Guardi, unica tela di
un ciclo di 13 ispirato alla Gerusalemme liberata di Tasso; la
"Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte" di
Padovanino, per la prima volta in assoluto al pubblico e
riallestita a soffitto; la "Giuditta e Oloferne" della veneziana
Giulia Lama.
Il nuovo percorso presenta temi e protagonisti
particolarmente significativi della produzione pittorica del
XVII e XVIII secolo, completando l'allestimento museale del
pianterreno, che abbraccia un arco temporale dal Seicento
all'Ottocento. "Con questa iniziativa - dichiara il direttore,
Giulio Manieri Elia, che ha curato il progetto insieme alla
vicedirettrice Roberta Battaglia e a Michele Nicolaci - le
Gallerie diventano il luogo privilegiato, nel panorama mondiale,
per conoscere un tassello importante e ancora poco noto della
storia dell'arte, in particolare della pittura a Venezia e nel
Veneto nel Seicento, che per la prima volta viene rappresentata
in museo con uno spazio interamente ad essa dedicato.
Un'assoluta novità è anche l'allestimento del salone
settecentesco che, accanto a capolavori inediti, presenterà una
sorta di 'museo nel museo', riservato a uno dei geni dell'arte
di sempre, Giambattista Tiepolo".
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