Cassino si trasforma in un grande
museo diffuso d'arte contemporanea, in occasione dell'iniziativa
'Itinerario nei luoghi del contemporaneo a Cassino. Da Sol
LeWitt a Mimmo Paladino', in programma giovedì e venerdì.
Il progetto, promosso dall'Università degli Studi di Cassino
e del Lazio Meridionale, con il coordinamento scientifico di
Ivana Bruno, Giulia Orofino e Caterina Toschi, prevede due
giorni di conferenze, eventi, presentazioni di libri, mostre e
visite itineranti tra le opere d'arte contemporanea collocate in
diversi punti del territorio cittadino, dalle sedi universitarie
di Ingegneria, Campus Folcara e Rettorato, fino al centro e al
CAMUSAC, il Museo d'arte contemporanea di Cassino.
Per la prima volta si costruisce un percorso d'arte dentro la
città che valorizza, anche con pannelli informativi permanenti
destinati a ogni tipo di pubblico, un patrimonio ancora poco
conosciuto ma di enorme importanza, di cui verrà pubblicata
anche una guida-catalogo.
Il primo museo diffuso d'arte contemporanea - che sarà
permanente ed è destinato ad allargarsi all'intero territorio
cassinate - si inserisce nell'ambito del progetto pilota di
comunicazione e accessibilità culturale 'Museo Facile' e punta a
rafforzare l'informazione e la sensibilizzazione della comunità
locale sui temi dell'arte, ma anche ad ottenere ricadute sul
fronte del turismo.
L'itinerario nei luoghi del contemporaneo tocca anche
l'Abbazia di Montecassino, dove è conservato uno dei più celebri
manoscritti illustrati del Medioevo occidentale, l'Enciclopedia
di Rabano Mauro. Le miniature eseguite nel monastero benedettino
all'inizio dell'anno Mille hanno infatti ispirato Mimmo
Paladino, tra i massimi esponenti della Transavanguardia e della
cultura artistica contemporanea italiana, che sarà invitato a
presentare la sua opera grafica "Rabanus Maurus-De Universo",
esposta per l'occasione presso il CAMUSAC insieme a una
selezione di lavori realizzati dall'artista con Sol LeWitt,
protagonista delle ricerche concettuali e minimaliste
statunitensi, in una mostra curata da Bruno Corà.
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