"Quello che accade è di perdere la tenerezza per tutto. Indurirsi sino all'indifferenza. Ricevere tutto come condanna e procedere per inerzia. È la strage d'anime che questi tempi stanno generando. Ho appena finito di vedere un film, 'In grazia di Dio'. Ne sono completamente attraversato''.
Così Roberto Saviano, commenta sulla sua pagina Facebook il film che a suo avviso è una lezione per ''tutto il cinema italiano''.
''Il regista Edoardo Winspeare non vuole drammatizzare, non vuole educare, denunciare. Racconta e basta. C'è il sole meridionale, c'è la pietra. Tricase, Corsano, Leuca. Ci sono parole, le salentine sonorità di Grecia e Bisanzio. Ci sono debiti, e ancora debiti, fabbriche che chiudono, la casa svenduta, pensioni saccheggiate che fanno vivere figli e nipoti'', scrive ancora Saviano.
''C'è la vita di quattro donne che provano a trovare una strada accettabile quando il lavoro non sembra bastare più come condizione per vivere dignitosamente. E c'è la campagna a cui si ritorna malvolentieri, perché costretti'', e aggiunge: ''Chiunque possa farlo, vada a vedere 'In grazia di Dio'''.
Secondo lo scrittore ''Winspeare dà lezione a tutto il cinema italiano, sempre più postura e maschera. Si libera delle piaggerie estetiche, delle furbizie d'autore e torna a scegliere di capire, di scovare il bello, di rintracciare l'errore, l'inganno. Con semplicità, eleganza, con il desiderio di raccontare. Questo film pone la corona d'ulivo sulla testa dell'attrice protagonista Celeste Casciaro, senza dubbio l'attrice italiana in questo momento più originale per capacità espressive e tensione''.
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