Aprono lunedì 19 maggio le
iscrizioni per il contributo per il recupero e la
riqualificazione degli immobili situati nei 32 comuni trentini
coinvolti nel progetto sperimentale per la rivitalizzazione
delle aree geografiche a rischio di abbandono lanciato dalla
Provincia di Trento. Un progetto per il quale sono stati
stanziati cinque milioni di euro per il 2025 e altrettanti per
il 2026. Le domande resteranno aperte fino al 30 giugno.
Dopodiché si aprirà una seconda finestra dall'8 settembre al 23
ottobre. Il punto è stato fatto in conferenza stampa, a Palazzo
della Provincia, dal presidente Maurizio Fugatti, dal dirigente
del Dipartimento urbanistica, energia, catasto, tavolare e
coesione territoriale Giovanni Gardelli e dalla direttrice
dell'Ufficio affari giuridici e amministrativi Francesca
Chemolli.
Il bando, ha ricordato Fugatti, "ha avuto un riflesso
locale, nazionale e anche internazionale che un po' ci ha
stupiti. Sono arrivate numerose richieste di informazioni su
questo bando. Non crediamo che l'interesse reale sarà
direttamente proporzionale a quello che c'è stato a livello
informativo, anche perché bisogna ricordare che non c'è nulla di
gratis qui". Il contributo per la ristrutturazione arriva fino
al 40% nei centri storici e fino al 35% nelle altre aree, con un
tetto massimo di 80mila euro su una spesa ammessa di 200mila
euro (minimo di 10mila euro). Per l'acquisto, invece, il
contributo è del 20% del valore dell'immobile oggetto di
riqualificazione, fino ad un massimo di 100mila euro di spesa
ammessa.
Per chiedere informazioni in merito al bando sono stati
attivati un numero apposito, 0461.492712, e una mail
([email protected]). Le richieste dovranno
pervenire esclusivamente online, tramite "La Stanza del
cittadino", nel sito della Provincia di Trento. La misura si
rivolge esclusivamente alle persone fisiche che siano, o
diventino entro sei mesi, proprietari o titolari di un diritto
reale su immobili situati nei comuni interessati. Ogni
richiedente può ottenere contributi per un massimo di tre unità
abitative, a patto che realizzi almeno un intervento di recupero
sull'alloggio destinato a prima casa, da abitare personalmente o
da affittare a canone moderato per almeno dieci anni.
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