È stata subito rinviata al 13
giugno l'udienza per l'ammissione della richiesta di revisione
della condanna all'ergastolo di Mario Vanni, accusato di quattro
delitti del mostro di Firenze. Lo hanno deciso i giudici della
corte di appello di Genova (presidente Vincenzo Papillo) perché
il pm Alessandro Bogliolo non aveva ancora finito di studiare i
34 faldoni trasmessi dai colleghi toscani.
A presentare l'istanza, su incarico del nipote del postino di
San Casciano Paolo Vanni, sono stati gli avvocati Antonio Mazzeo
e Valter Biscotti. L'istanza dei due legali, circa 400 pagine
con alcune integrazioni, ha superato il vaglio della "non
manifesta infondatezza". La richiesta degli avvocati del nipote
di Vanni s'incentra su una nuova consulenza di entomologia
forense che anticipa di due giorni la data dell'ultimo della
serie di delitti, quello degli Scopeti nel settembre del 1985.
Giancarlo Lotti riferì di aver visto Pietro Pacciani e Vanni
attaccare la tenda canadese dove si trovavano Nadine Mauriot e
Jean Michel Kraveichvili la sera dell'8 settembre, la notte
prima del ritrovamento dei cadaveri. Ma la consulenza sulle
larve di lucilia (un tipo di mosca, ndr) presenti nelle foto dei
cadaveri, firmata da Fabiola Giusti e Stefano Vanin, afferma che
gli insetti avevano raggiunto il terzo stadio di sviluppo,
circostanza che secondo il pool di esperti impone la
retrodatazione della morte dei due francesi alla notte tra
venerdì 6 e sabato 7 settembre "con inizio della colonizzazione
da parte dei ditteri la mattina di sabato 7 settembre 1985". Per
i legali, questa rientra nel novero delle "nuove prove" previste
dalla Cassazione per l'accesso all'istituto straordinario della
revisione.
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