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Condannato a 30 anni per omicidio si nascondeva in B&B sul mare

Condannato a 30 anni per omicidio si nascondeva in B&B sul mare

Scoperto da una coppia di carabinieri che si sono finti turisti

LECCE, 28 aprile 2025, 11:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lo hanno catturato i carabinieri, che si sono finti turisti, in un B&B in riva al mare nel Salento dove si era nascosto dopo una condanna definitiva a 30 anni di carcere per omicidio. È stato arrestato così Cosimo Mazzotta , 51 anni, leccese, latitante dallo scorso 8 marzo dopo che la sua condanna era stata confermata in via definitiva dalla Cassazione. A trovarlo in un B&B di Torre Lapillo, nel comune di Porto Cesareo, sono stati i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale.
    Dopo prolungati appostamenti, servizi di osservazione e ricognizioni una coppia di carabinieri, fintisi turisti, hanno prenotato una stanza vicina a quella del latitante e hanno avvisato le altre pattuglie che hanno circondato la struttura ricettiva e hanno fatto irruzione, cogliendo Mazzotta di sorpresa. Il 51enne, che si era registrato con un nome falso, al momento dell'arresto era da solo e non ha opposto resistenza, mostrandosi sorpreso per l'arrivo degli investigatori, ai quali ha raccontato che per non farsi scoprire aveva evitato qualsiasi rapporto con l'esterno, approfittando della vicinanza al mare per fare qualche passeggiata. L'uomo aveva con sè vari telefoni e diverse utenze telefoniche.
    La condanna a 30 anni di carcere era stata comminata dalla Corte d'Assise d'Appello di Taranto il 30 maggio del 2024, per l'omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, commesso il 17 marzo del 1999 del 21enne Gabriele Manca, coinvolto in contrasti legati allo spaccio di droga. Il giovane fu assassinato in una zona di campagna a Lizzanello a pochi chilometri da Lecce. La vittima, secondo il quadro ricostruito dai carabinieri del ROS diciotto anni dopo il delitto, era stata uccisa a colpi di pistola sparatigli alle spalle mentre tentava la fuga da un commando di quattro persone che aveva organizzato una vera e propria esecuzione. Mazzotta è ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio.
   

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