"Le frasi riportate, per quanto
aspre, rappresentano una manifestazione argomentata del pensiero
dell'autore in ordine a un tema politicamente sensibile. I
termini usati sono continenti e non si risolvono in espressioni
offensive". Lo scrive il gip di Milano Alberto Carboni nella
parte del suo provvedimento, sugli insulti social a Liliana
Segre, con cui ha archiviato l'accusa di diffamazione aggravata
dall'odio razziale per Chef Rubio per alcuni suoi post. La
posizione di Gabriele Rubini, anche noto personaggio tv, è una
delle dieci archiviate dal giudice.
Nei vari post sul tema della causa palestinese Rubini
scriveva, tra le altre cose, "condanni il sionismo" e frasi con
una "forma di aspra critica su temi politicamente sensibili". E
usava pure espressioni di "pessimo gusto", che comunque non
assumono "valenza diffamatoria".
Nell'ordinanza di 75 pagine il giudice riporta una maxi
tabella con tutti i 246 messaggi riportati nelle querele della
senatrice a vita. Tabella in cui vengono elencati uno ad uno il
"nickname" dell'account, la eventuale "individuazione"
dell'autore, il "contenuto della querela" e poi la "decisione"
del gip su ogni singolo messaggio postato.
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