Il faccendiere Enzo Pisicchio e l'imprenditrice coindagata Giacoma Punzo, per far ottenere un primo finanziamento di 3 milioni di euro (di complessivi 6 milioni) alla società veneta Nir hanno "sfruttato e vantato relazioni esistenti con Antonio De Vito e Cosimo Borraccino, all'epoca dei fatti rispettivamente direttore generale della società regionale 'Puglia Sviluppo' e assessore pugliese allo Sviluppo Economico".
Borraccino, che non è indagato (così come
De Vito), alle ultime regionali si è candidato con il partito
dei Pisicchio, 'Senso Civico', ma non è stato eletto, tuttavia è
stato nominato dal governatore Michele Emiliano consigliere
delegato del presidente per l'attuazione del Piano per Taranto.
Borraccino - è scritto negli atti - fu "proponente e relatore
della delibera di Giunta regionale n.700 del 9 aprile 2019 con
la quale la Nir srl fu ammessa al contributo agevolatore" sulla
base di una polizza fideiussoria che la Procura ritiene falsa.
Enzo Pisicchio e suo fratello Alfonsino, ex assessore
pugliese all'Urbanistica, sono stati arrestati il 10 aprile
scorso assieme ad altre tre persone per aver pilotato cospicui
finanziamenti regionali ad alcune imprese in cambio di varie
utilità (tra cui numerose assunzione di famigliari e militanti
politici) e attraverso polizze fideiussorie false fornite da un
sedicente broker.
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