Si è conclusa la prima udienza del processo davanti alla Corte d'Assise di Bologna che vede imputato il medico, Giampaolo Amato, 64 anni, accusato di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata, tra il 30 e il 31 ottobre 2021, e anche la suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia.
Le donne, secondo l'accusa, sono state avvelenate
con un mix di psicofarmaci e anestetico.
Il processo, come hanno sottolineato tutte le parti, sarà
incentrato sulle consulenze tecniche medico legali e come hanno
già anticipato i difensori di Amato, avvocati Gianluigi Lebro e
Cesarina Mitaritonna, da parte loro "ci sarà richiesta di
perizia in ordine agli aspetti medico legali.
La nettezza della
diversità di opinioni da parte dei consulenti - ha sottolineato
Lebro - rende necessario un parere super partes". I due legali
hanno anche ribadito la loro convinzione che le morti di
Linsalata e Tateo non siano omicidi. In totale saranno 11 i
consulenti chiamati a testimoniare, come ha sottolineato la
procuratrice aggiunta, Morena Plazzi.
Prima del termine dell'udienza il presidente ha stilato il
calendario del dibattimento da qui a metà ottobre. L'imputato
dovrebbe essere sentito nell'udienza del 18 giugno.
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