"Nei sotterranei del nostro
convento, stiamo ospitando decine di mamme e bambini, dando loro
la possibilità di mangiare e dormire in un posto sicuro. Ci sono
anche tanti anziani che non hanno potuto lasciare le loro case
perché ammalati, così andiamo noi da loro per portare beni di
prima necessità". E' la testimonianza di fra Romualdo,
francescano del convento di Konotop, in Ucraina, diffusa
dall'Antoniano di Bologna che attraverso la rete 'Operazione
Pane', è in contatto per portare aiuti.
"Le persone, oltre ad affrontare ogni giorno la paura dei
bombardamenti, hanno difficoltà a trovare viveri e medicinali.
Viviamo questi difficili momenti con la speranza che tutto
questo possa finire presto", aggiunge il frate.
Una delegazione dell'Antoniano ha portato intanto cibo, beni
di prima necessità e soprattutto medicine e disinfettanti,
consegnati a Leopoli dove "le campane non suonano più per la
messa ma solo per dare l'allarme in caso di bombardamenti sulla
città", come raccontano suor Maria e suor Chiara del convento di
San Giuseppe delle suore Benedettine, destinazione finale della
spedizione.
"Appena hanno aperto i pacchi con gli aiuti, i frati e le
suore di Leopoli ci hanno detto: ci avete salvati", dice fra
Etjen, dell'Antoniano, che ha portato i sostegni. "La quantità
di persone che cerca di lasciare il paese è enorme - aggiunge
fra Etjen - al confine le code sono lunghissime. Molti uscivano
dal Paese a piedi, con le valigie e c'erano tantissime mamme che
portavano in braccio i propri bambini".
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