Nell'inchiesta della Dda di Milano con al centro un sistema di corruzione, appalti pilotati e finanziamenti illeciti ai partiti spunta un pizzino in cui si parla dei 10 mila euro versati dalla Ecol Service di Daniele D'Alfonso a Pietro Tatarella per la sua candidatura alle Europee per Forza Italia. L'appunto manoscritto, che compare fotografato negli atti dell'indagine, è stato sequestrato nel portafogli di Gioacchino Caianiello, l'influente politico azzurro in Lombardia ritenuto dalla Procura il 'burattinaio' del sistema.
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