Uno spaccato della storia italiana
tra vita quotidiana, femminismo e diritti.
Al teatro Libero andrà in scena Radici (coproduzione Asterlizze
teatro e teatro Libero Palermo), il 4 e il 5 ottobre, per la
57esima stagione, un'opera che esplora il valore storico del
movimento femminista in Italia, che mette a fuoco il rapporto
genitori-figli e l'eredità intergenerazionale.
La drammaturgia originale di Alba Maria Porto e Giulia Ottaviano
prende ispirazione da un documento autentico: un quaderno con la
scritta "Coordinamento femminista di Enna", che contiene i
verbali delle riunioni femministe che si tennero dal 1975 in una
provincia dell'entroterra siciliano.
Da qui, si sviluppano due storie parallele: quella delle donne
del coordinamento negli anni '70 e quella di un giovane uomo
contemporaneo che, scoprendo verità nascoste sulla propria
famiglia e sulle sue origini, intraprende un viaggio alla
ricerca delle proprie radici. Durante il suo percorso incontra
una giovane donna, con cui condividerà esperienze e riflessioni.
Lo spettacolo alterna passato e presente, trasportando il
pubblico in un viaggio nello spazio e nel tempo, tra le vicende
di due ragazzi di oggi e tre donne degli anni '70. Una continua
lotta per la ricerca di sé stessi, un cammino fatto di amore,
speranza, ma anche di cruda realtà e ingiustizia.
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