"Questa ondata di caldo anomalo ha
determinato una situazione drammatica, al momento prevediamo una
perdita di produzione di circa il 40%". Lo dice Giuseppe Bursi,
presidente delle Cantine Settesoli di Menfi (Agrigento).
Settesoli è una delle eccellenze agroalimentari della Sicilia
nel mondo, con 2.000 soci conferitori che, su 6.000 ettari di
terreno, coltivano l'uva in quello che è stato definito "il più
grande vigneto d'Europa", producendo ogni anno 20 milioni di
bottiglie che vengono esportate in 45 paesi.
"I nostri produttori - aggiunge Bursi - erano già stati
colpiti a fine giugno dalla peronospora. Tuttavia pensavamo di
avere limitato i danni. Poi, le successive condizioni
meteorologiche, quelle che continuano anche oggi, hanno alterato
in maniera sostanziale la situazione di partenza. Praticamente
molte uve, soprattutto le piante coltivate nelle zone non
irrigue, hanno subito un blocco della maturazione. Ci sono uve
quasi cotte, acini che non riusciranno più a maturare, è una
situazione piuttosto grave", aggiunge il presidente di
Settesoli.
Ieri pomeriggio il sindaco di Menfi Vito Clemente ha
richiesto alla Regione Siciliana il riconoscimento dello stato
di calamità naturale. "Confidiamo nel fatto che i governi di
Roma e di Palermo intervengano con aiuti diretti nei confronti
degli agricoltori, che naturalmente devono essere sostenuti",
conclude Giuseppe Bursi.
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