"Wind-Tre vende 900 famiglie, a
Cagliari, Genova, Roma e Palermo". Lo ripetono all'unisono i
circa 500 lavoratori che da stamattina a Cagliari -
contemporaneamente altre manifestazioni sono in corso nelle
altre tre città coinvolte - protestano contro il processo di
esternalizzazione del "servizio 133" che l'azienda sta ponendo
in essere.
Un'operazione che determinerà la precarizzazione di 900
dipendenti a livello nazionale, 400 solo a Cagliari. I
lavoratori si sono riuniti in viale Bonaria alle 9.30, davanti
alla sede regionale della Rai, poi hanno raggiunto in corteo il
palazzo del Consiglio regionale, in via Roma.
"Rivolgiamo un appello alle istituzioni, al presidente della
Regione Francesco Pigliaru e a tutti i rappresentanti politici -
ha spiegato Antonello Marongiu di Slc Cgil - affinché vengano
attivate in sede di 'Tavolo delle Autonomie' le sinergie
necessarie con i governatori delle altre Regioni coinvolte nella
vertenza". "Insieme - prosegue - si solleciti l' intervento del
Governo e del Mise per interrompere l'operazione di cessione di
ramo d'azienda".
Il sindacalista ha poi ricordato che "l'esternalizzazione
disattende gli impegni presi dalle due società, Wind e Tre, in
occasione del via libera ottenuto da parte del Governo per la
fusione, un via libera condizionato alla garanzia delle future
certezze occupazionali e del mantenimento dell'attività in
Italia". Invece ciò che Wind-Tre sta facendo è "mettere in atto
una politica di incentivazione all'esodo che sinora ha fatto
presa su 800 lavoratori in Italia, 200 solo in Sardegna".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA