(di Francesco Pinna)
Progetti in serie e bandi
preconfezionati. Secondo i risultati dell'indagine condotta
dalla Guardia di Finanza di Oristano e dai Carabinieri della
Compagnia di Tonara (Nuoro), l'ingegner Salvatore Paolo Pinna,
Tore per gli amici, indicato come il capo della cupola degli
appalti di mezza Sardegna, non badava ai dettagli.
E pur di ottenere il risultato, cioè l'assegnazione degli
incarichi progettuali ai professionisti che facevano riferimento
alla società Essepi Engineering, di cui era amministratore, non
esitava a presentare progetti preconfezionati che andavano bene
un pò per tutti e a predisporre anche i bandi di gara che poi
passava ai dirigenti degli uffici tecnici dei Comuni, in tutto
una quindicina, che la sua organizzazione teneva sotto stretto
controllo. Lo sostiene il Gip del tribunale di Oristano Annie
Cecile Pinello nelle 200 pagine di ordinanza con cui ha disposto
gli arresti, in carcere o ai domiciliari, di cinque sindaci, due
vicesindaci e 14 tra dirigenti di uffici tecnici comunali e
liberi professionisti (ingegneri, architetti, geometri o anche
geologi) della 'squadra' di Pinna.
Per pilotare in tutta sicurezza l'appalto a chi di dovere,
spiega il giudice negli atti, l'ingegnere di Desulo (Nuoro) non
esita a "redigere direttamente i bandi per conto dei tecnici
comunali amici" e quando è possibile a predisporre "bandi e
progetti tipo da applicare indifferentemente in tutti i comuni,
con notevole risparmio di energia per tutti i complici". E
pazienza se la qualità spesso e volentieri lascia a desiderare.
Direttamente Pinna appare raramente come aggiudicatario degli
appalti di progettazione. I suoi precedenti penali (per
ricettazione e dichiarazione infedele dei redditi) glielo
impediscono e quindi "per lavorare - si legge nell'ordinanza - è
costretto a ricorrere a un prestanome oppure alla compiacenza di
responsabili del procedimento che fanno finta di non conoscerne
i pregiudizi".
In cambio distribuisce incarichi ben remunerati ai tecnici
compiacenti in altri comuni. In ogni caso, è lui, Tore Pinna,
che detta legge. "Gli incarichi nei Comuni li decido io", dice
ai suoi progettisti senza sapere di essere intercettato. Come
funzionava il sistema, lo spiega il 5 giugno del 2014
all'ingegner Giampaolo Porcu, suo socio nella Essepi
Engineering. "Forse tu non hai ancora capito un caz.. di come
funziona la politica, che gli incarichi li decido io", dice con
fermezza. Due giorni dopo fa lo stesso discorso a un altro
socio, il geologo Salvatore Borto: "Ma non hai ancora capito
come funziona per gli incarichi nei comuni, tu puoi andare dal
sindaco di Gadoni, dal sindaco di Belvì... li decide Tore Pinna
gli incarichi".
E per tenere sotto controllo la sua 'squadra', l'ingegnere
adotta metodi "ai limiti della intimidazione mafiosa", scrive il
Gip. Pinna, si legge negli atti, "dimostra di saper ricorrere
alla forza di intimidazione del vincolo associativo" e "la
pronta reazione" dell'ingegnere "alle problematiche di tipo
fiscale o penale degli associati rammenta anche i metodi
mafiosi".
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