"Adesso è stato fatto un primo provvedimento che consente di pagare le aziende che forniscono energia e sappiamo tutti il conto salato che hanno pagato le industrie, specialmente Ilva che è una industria energivora, ma non basta.
E' un inizio.
Noi dobbiamo garantire il pagamento
anche di piccoli e medi imprenditori dell'indotto che si trovano
in grossa difficoltà". Così il presidente nazionale di
Confindustria, Carlo Bonomi, parlando a Taranto della vicenda ex
Ilva a margine di un'assemblea pubblica sulle sfide della
transizione.
"Quello di Acciaierie d'Italia - ha puntualizzato - è un nodo
molto complesso, un nodo che, sappiamo tutti, trae origine dal
sequestro del 2012 e da lì, purtroppo, c'è stata una serie di
provvedimenti che ci porta in una situazione oggi molto
complicata. Non c'è una soluzione, ci sono dei passaggi molto
importanti tra cui uno fondamentale è quello di finanziare gli
investimenti e l'indotto".
Secondo Bonomi è necessario "garantire gli investimenti
perché noi abbiamo bisogno di un polo produttivo dell'acciaio,
non di 3 milioni di tonnellate. La produzione deve crescere,
passare almeno a 6 milioni, e per far questo sappiamo che è
necessario il revamping dell'Afo 5; vanno mantenuti alcuni
impianti e quindi una transizione che richiederà 10-12 anni".
"Ma se non facciamo gli investimenti - ha ribadito - è
impossibile pensare di arrivare a questa produzione. Per fare
gli investimenti bisogna però risolvere la situazione
giuridica".
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