I servizi agli studenti, legati ai
bisogni emersi dopo la pandemia: è questo il tema della seconda
edizione del bilancio partecipativo dell'Università di Torino,
sperimentato per la prima volta lo scorso anno con focus sugli
studenti stranieri. l'accoglienza e la formazione. Lo ha deciso
la comunità universitaria - personale tecnico e amministrativo,
docenti, studenti - nella Conferenza di Ateneo alla Cavallerizza
Reale. L'anno scorso sono state individuate 11 proposte mettendo
insieme le 54 arrivate per un budget di 950.000 euro. Tra i
progetti un fondo specifico per favorire l'accesso all'alta
formazione agli studenti internazionali in condizione di
fragilità o provenienti da Paesi svantaggiati; un progetto di
interscambi internazionali di insegnamento e formazione per il
personale docente e tecnico-amministrativo; il miglioramento del
servizio di accoglienza e residenzialità per gli studenti
stranieri.
"Siamo i primi tra gli atenei a sperimentare il bilancio
partecipativo, già adottato dagli enti pubblici. Si tratta di
consultare l'intera comunità, coloro che non siedono in alcun
organo rappresentativo. Diamo un ruolo anche alla democrazia
partecipata", ha spiegato il rettore Stefano Geuna. "E' un
terreno inesplorato per gli atenei. La scommessa è stata
individuare un argomento e su questo mettere in gioco la
creatività di tutto l'ateneo", ha sottolineato il direttore
generale dell'Università, Andrea Silvestri "E' un'esperienza
non calata dall'alto, ma condivisa. Abbiamo organizzato otto
incontri con i Poli di Unito fino a settembre, abbiamo discusso
anche la modalità con cui affrontare la partecipazione di tutta
la comunità" ha detto Alessandro Barge, presidente della
commissione bilancio dell'ateneo.
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