È in dirittura di arrivo l'iter del
nuovo Piano regionale dei rifiuti. Si è infatti conclusa la fase
di "Valutazione Ambientale Strategica" (VAS): passaggio
determinante dopo la definizione della proposta di Piano
approvata dalla Giunta regionale lo scorso ottobre. Il passo
successivo a questa fase consisterà ora nella presentazione del
documento all'Assemblea legislativa regionale per l'approvazione
definitiva. Del percorso del Piano si occupa il Settore
Valutazioni e Autorizzazioni ambientali che ha avviato le
necessarie consultazioni pubbliche per eventuali osservazioni e
integrazioni.
"Una delle prerogative di questo Piano rifiuti - spiega
l'assessore regionale all'Ambiente e ai Rifiuti, Stefano Aguzzi
- è stata quella di procedere con il maggiore coinvolgimento
possibile di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati:
enti, associazioni, professionisti e cittadini, per un confronto
aperto e costruttivo, scegliendo di massimizzare la diffusione
dell'informazione".
"Le osservazioni pervenute - continua Aguzzi - così come
l'intera proposta di Piano, sono state attentamente analizzate e
vagliate dal Settore Valutazioni e Autorizzazioni ambientali che
ha poi dato parere motivato positivo al Piano, integrandolo ed
inserendo coerenti modifiche".
Agli elaborati di Piano e ai documenti di VAS si aggiungono
pertanto, quali ulteriori allegati, il Piano di Monitoraggio
ambientale e la Dichiarazione di sintesi. "Il Piano - ricorda
Aguzzi - presenta significativi elementi di innovazione, tra cui
una radicale modifica del sistema di governance della gestione
dei rifiuti che continuerà a mantenersi su scala provinciale per
ciò che riguarda la raccolta e il trasporto, mentre si sposterà
su base regionale la gestione degli impianti, prevedendo un
ambito unico. Inoltre, accanto a un miglioramento della
dotazione impiantistica, gli obiettivi del Piano prevedono la
riduzione della produzione dei rifiuti e la loro corretta
gestione, improntata alla incentivazione del recupero e del
riciclaggio incrementandone la quota di raccolta differenziata
ed aumentandone la qualità per raggiungere la soglia dell'80%,
con una soglia prevista di riutilizzo non inferiore al 65%, e al
contempo alla minimizzazione del ricorso allo smaltimento in
discarica, evitando aperture di siti di smaltimento, fino al suo
tendenziale annullamento, ricalcando così i fondamentali
indirizzi per una gestione dei rifiuti moderna e ambientalmente
sostenibile".
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