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Il patrono di Ancona San Ciriaco ha un volto grazie all'IA

Il patrono di Ancona San Ciriaco ha un volto grazie all'IA

Non morì per piombo fuso, santo mummificato più antico Occidente

ANCONA, 30 aprile 2025, 20:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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San Ciriaco, il patrono della città di Ancona, ha un volto, grazie all'intelligenza artificiale, è il corpo mummificato di un santo più antico dell'Occidente e non è morto a causa dell'ingerimento del piombo fuso. Sono alcune delle informazioni arrivate dalla recente ricognizione eseguita sul corpo. Grazie a sistemi di intelligenza artificiale, inoltre, è stato ridato un volto al santo su un modello 3d presentato da un'indagine con una tac di ultima generazione.
    Antonio Fornaciari, della Divisione di Paleopatologia Dipartimento di Ricerca e Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia Università di Pisa spiega: "Gli studi del corpo di San Ciriaco, ben conservato, hanno rivelato cose estremamente interessanti: la prima è che abbiamo finalmente una datazione assoluta, fatta col metodo del carbonio-14, che ci dice che il corpo è del IV-V secolo d.C.. La datazione conferma la tradizione agiografica che fa risalire la morte di San Ciriaco all'epoca dell'impero di Giuliano. E' il corpo mummificato di un santo più antico dell'Occidente. Siamo al 96% sicuri di questa datazione".
    I risultati degli esami sono stati presentati questo pomeriggio nella Cattedrale di San Ciriaco alla presenza anche dell'arcivescovo Angelo Spina: "Lo studio è interessantissimo, una prima ricognizione delle analisi sul corpo fu fatta nel 1979, sono passati molti anni e ci sono strumenti più moderni.
    Il corpo di San Ciriaco è stato donato ad Ancona da Galla Placidia nel 418 d.C. e oggi sappiamo come era il suo volto".
    Altri risultati dello studio riguardano in particolare la determinazione dell'alimentazione di San Ciriaco: era ricca di proteine, ciò significa che aveva accesso a delle risorse alimentari di alto livello, che fanno pensare appartenesse a una classe sociale elevata.
    "Aspetti interessanti riguardano anche lo studio delle componenti fisico-chimiche - continua Fornaciari-. Nella ricognizione della fine degli anni Settanta era stato evidenziato un elevato contenuto di piombo nel corpo, a vari livelli, in particolare a livello tracheale; noi abbiamo dimostrato che in realtà questi livelli di piombo non sono così elevati. Sono compatibili con ciò che in genere si rinviene in corpi conservati in necropoli. Non è morto dunque a causa di avvelenamento da piombo, né a causa di introduzione di piombo fuso come alcune 'vite' di San Ciriaco riportano. Abbiamo poi analizzato lo smalto dentale per capire quale poteva essere la sua provenienza; lo smalto, formandosi in età infantile, racchiude degli elementi che rispecchiano l'ambiente geografico dell'acqua ingerita e ci dice dove è cresciuto: il suo smalto è compatibile sia con l'area marchigiana sia con l'area palestinese".
    Quindi come è morto il patrono di Ancona? "Soffriva della malattia dish, che colpisce la colonna vertebrale e provoca una certa rigidità, ma non causa morte - aggiunge Fornaciari-. Ha varie lesioni e fratture ma sono pre-mortem. Ha una frattura del collo del femore destro che risale a due anni prima della morte.
    La causa certa del decesso non è emersa, non aveva malattie croniche che l'hanno ucciso, poteva aver avuto delle malattie acute, ma ciò può essere evidenziato solo da uno studio di carattere paleomolecolare, che è ancora in corso".
    Andrea Giovagnoni, ordinario di Radiologia dell'Università Politecnica delle Marche e direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ha aggiunto: "dopo 47 anni dall'ultima ricognizione, facciamo un'indagine tac di ultima generazione. Notiamo che il rachide aveva delle alterazioni probabilmente riconducibili a un dismetabolismo, forse era diabetico o aveva un'alimentazione non corretta secondo gli stili di vita attuali. E poi abbiamo utilizzato sistemi di intelligenza artificiale per ridare un volto al santo su un modello 3d presentato dall'indagine tac, i risultati sono clamorosamente straordinari".
   

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