La Giornata della Memoria "deve mantenere la sua intensità, la sua attenzione ideale e il suo aspetto anche spirituale. Una giornata non negoziabile, che non può essere interpretata diversamente dal suo originario intendimento che non può essere in nessun modo mistificato o strumentalizzato". Lo ha detto il sindaco di Ancona Daniele Silvetti celebrando oggi la Giornata della Memoria, che è stata anche l'occasione per commemorare l'eroe della resistenza marchigiana, Gino Tommasi, medaglia d'oro alla memoria, davanti alla pietra d'inciampo a lui dedicata in via Isonzo.
"L'ingegner Tommasi ha servito il suo Paese e si è sacrificato per esso - ha ricordato il sindaco agli studenti degli istituti Mannucci e Rinaldini - ed è questo il messaggio che vogliamo passare alle giovani generazioni". Della forza morale di "Annibale" - nome di battaglia- ha parlato la nipote Tiziana, ricordando come neanche di fronte alle torture questo eroe della Resistenza tradì mai i compagni.
Silvetti, che è anche vice presidente vicario dell'Anci, ha invitato "le istituzioni, i sindaci, a mantenere la guardia molto alta di fronte alle tentazioni di mistificazione che purtroppo si presentano puntuali anche attorno a giornate come questa. Credo - ha aggiunto - che questo sia il primo dovere delle istituzioni, che sono laiche ma che approcciano con grande emozione a un giorno che celebra l'ottantesimo anniversario dell'apertura dei cancelli dei lager nazisti dietro i quali si è consumato il dramma di milioni di persone".
"Oggi siamo qui a celebrare - ha ricordato Silvetti - anche la testimonianza e il sacrificio di Gino Tommasi e quelli ai quali è dedicata pietra d'inciampo" Presemti alla cerimonia i discendenti "che ringrazio per la presenza, di un militare, una persona che ha servito lo Stato, che ha servito, soprattutto la sua comunità. Sacrificando la propria vita non vedrà mai la Liberazione di questa città e il nostro paese, ma alla quale ha contribuito con le sue intuizioni". Per il sindaco di Ancona "il significato più profondo di questa Giornata della Memoria è quello di trasmettere alle nuove generazioni non solo che non si può abbassare la guardia, ma è necessario anche non ammettere alcun tipo di tentennamento".
Arrestato a causa di una delazione, Tommasi iniziò la sua odissea tra le carceri italiane, il campo di transito di Fossoli, e poi l'internamento a Mauthausen, Wiener Neustadt, Steyr, Gusen III dove morì a poche ore dalla Liberazione, il 5 maggio 1945. Il percorso della Memoria, organizzato dal Comune di Ancona, è proseguito in via Fornaci comunali, davanti alla pietra d'inciampo dedicata a Vittoria Nenni, dove ad attendere insieme ai rappresentanti Anpi gli studenti delle scuole primarie Da Vinci e gli istituti Galilei, Istvas, Podesti Calzecchi Onesti, c'era l'assessore alle Politiche Educative Antonella Andreoli che, nel pomeriggio, parteciperà ad altra iniziativa presso le scuole Faiani.
Vittoria Gorizia Nenni, nata ad Ancona, figlia minore del leader socialista Pietro Nenni, attivista impegnata nella Resistenza francese assieme al marito, morì a 28 anni nel campo di concentramento di Auschwitz in cui era detenuta. Nella tarda mattinata - presente l'assessore Daniele Berardinelli - in Via Esino, all'altezza del civico 90, è stato commemorato Lamberto Morbidelli, al quale è dedicata una pietra d'inciampo. Nativo del quartiere di Torrette, operaio nei cantieri navali, dopo avere combattuto su vari fronti venne arrestato, deportato in Germania nel campo di concentramento di Schleswig-Holstein adibito ai militari italiani dove morì per cause mai accertate.
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