"Demolire per ricostruire" sono le
parole d'ordine che il presidente della Regione Marche,
Francesco Acquaroli e il commissario straordinario alla
ricostruzione post sisma, Guido Castelli pronunciano con
insistenza nel corso della visita al centro storico di Visso,
ancora in totale "zona rossa" nonostante siano trascorsi quasi
sette anni dal terremoto.
In molti casi, come nella piazza centrale di Visso, borgo ai
piedi dell'Appennino marchigiano,- "le demolizioni non sono però
sempre possibili per via dei vincoli della Soprintendenza alle
belle arti", ha ricordato il sindaco Gian Luigi Spiganti, e
"questo complica ancor di più la ricostruzione dei centri
storici", ha sottolineato Castelli durante la passeggiata tra le
case sconquassate. "Laddove però è possibile demolire occorre
farlo in fretta - sottolinea il presidente Acquaroli -. Sono
trascorsi appunto sette anni dal terremoto, sono molti, ma
adesso finalmente stiamo vivendo una fase molto operativa sia
sul fronte delle demolizioni che della presentazione dei
progetti, possiamo dire che la ricostruzione ora è possibile e
la luce in fondo al tunnel la vediamo concretamente".
Il governatore punta molto sul recupero dei centri storici:
"Sono l'anima economica, sociale e culturale del nostro
territorio, l'Appennino in particolare avrà un futuro solo col
pieno recupero dei suoi meravigliosi borghi". Intanto, fuori dal
centro storico di Visso i cantieri conclusi sono stati 113 e
un'altra ottantina sono in esecuzione.
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