Ricette diverse ma impegno comune
perché Ancona non perda l'Isa Yachts, azienda con 106 dipendenti
che, gravata da circa 40 milioni di euro di debiti, ha
presentato istanza di concordato preventivo. La volontà di
creare le condizioni per salvare la realtà produttiva è stata
espressa stamani da tutti i candidati alla presidenza della
Regione Marche durante un incontro con i lavoratori Isa che ha
preceduto il dibattito generale con i sindacati alla Fiera della
Pesca. C'erano Gian Mario Spacca (Marche 2020-Ap, Fi e Dc), Luca
Ceriscioli (centrosinistra), Gianni Maggi (M5s), Edoardo
Mentrasti (Altre Marche-Sinistra Unita) e Rodolfo Paolini (in
sostituzione di Francesco Acquaroli, candidato appoggiato da
Fdi-An e Lega Nord).
Diverse le voci che filtrano sul futuro dell'Isa (da una
cordata locale all'interesse di investitori internazional),
senza concreto fondamento e condizionati dalle mosse della
proprietà (un fondo internazionale a maggioranza russa) in
tribunale.
Tra le ipotesi, il presidente uscente Spacca, ha detto che
parlerà di Isa ai rappresentanti della Weichai (il gruppo cinese
che controlla Crn) durante l'incontro del 14 maggio per il
gemellaggio con la città di Qingdao della provincia di Shandong:
"oltre all'impegno per la prossima legislatura - ha sottolineato
-, ci sono alcuni giorni prima della fine della legislatura. La
prima strada da esplorare è una possibile integrazione tra
attività finitime (Crn e Isa, ndr), altrimenti occorrerà
guardare ad altri investitori internazionali".
Mentrasti, ricordando i problemi emersi nel caso
Whirlpool-Indesit, ha garantito anche il suo impegno senza
escludere "un'ipotesi mista con capitale privato e pubblico" e
un ricorso ai fondi europei: "è necessario un reinsediamento
dell'attività cantieristica artigianale ad Ancona".
Maggi, che domani incontrerà la Rsu di Fincantieri, ha
ribadito la necessità di "salvaguardare il patrimonio maggiore
delle aziende che è il lavoro", ricordando come il M5s si
opponga alle politiche del governo "per attirare investitori
stranieri, togliendo diritti e rendendo inoffensivi i
lavoratori". Paolini ha puntato il dito contro lo slogan "anche
i ricchi piangono", riferendosi alle norme che scoraggerebbero
l'approdo nei porti italiani di armatori facoltosi e l'acquisto
di produzione italiana: "cacciando i ricchi, si crea solo
povertà, bisogna togliere l'alea della caccia al delinquente,
creare le condizioni perché tornino i ricchi massacrati da
Finanza e Agenzia entrate". La Regione "batta i pugni sul tavolo
per rilanciare l'agibilità del mezzo barca".
"Se i cinesi sono disponibili ad allargare l'investimento
sono contento anch'io al di là della campagna elettorale" ha
chiosato Ceriscioli, riferendosi all'ipotesi sollevata da Spacca
e sottolineando l'impegno comune di tutti a salvaguardare i
lavoratori dell'Isa. "Non dobbiamo disperdere il nostro
patrimonio di competenze - ha insistito, caratteristica del
nostro territorio: i fallimenti li fanno i fondi stranieri così
come gli italiani". Tra le soluzioni, dunque serve "attrarre gli
investitori stranieri, che abbiano un piano industriale serio,
attraverso gli accordi di programma per creare le migliori
condizioni per chi vuole investire nelle Marche" e magari
utilizzando anche i "fondi per la cooperazione".
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