E' un vero e proprio giallo quello che ha trasformato all'alba di oggi un hotel a quattro stelle nella zona della stazione Centrale di Milano nello scenario di un'aggressione a coltellate tra dipendenti, con annessa la scomparsa di una terza collega per la cui incolumità ci sono forti timori.
Sul caso indagano la Polizia e i Carabinieri e il presunto aggressore, un uomo di 35 anni condannato per omicidio che si trovava in permesso lavorativo nella struttura alberghiera e che ieri non è più rientrato nel carcere di Bollate, è ricercato da tutte le pattuglie delle forze dell'ordine.

La vittima dell'aggressione è Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, un cinquantenne italiano ma di origini egiziane, nessun precedente penale. L'uomo lavorava come barista nell'albergo e ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Niguarda: è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico per ridurre i danni delle lesioni e ora si trova in prognosi riservata. L'hanno trovato alle 6.20 in un lago di sangue davanti all'ingresso dell'albergo, in via Napo Torriani, a poche centinaia di metri dalla stazione. A colpirlo sarebbe stato Emanuele De Maria, che lavorava invece alla reception.
Lo avrebbe colpito con 5 coltellate: una al torace, due alla schiena, una al braccio e una, la più profonda, al collo. Un colpo che ha raggiunto la carotide e giugulare. De Maria, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, venerdì pomeriggio non si era presentato a lavoro e poi la sera non è rientrato in carcere, di fatto commettendo un'evasione. Sabato mattina alle 6 - questa l'ipotesi investigativa della Squadra Mobile - avrebbe intercettato il collega all'esterno dell'albergo dove, dopo una lite, avrebbe sferrato le coltellate. Ma c'è solo questo.
Nella stessa struttura, l'hotel Brera, un 4 stelle molto frequentato, non si è presentata anche una collega dei due, Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna, 50enne di origine cingalese ma con la cittadinanza italiana. Anche lei, come l'uomo accoltellato, lavora al bar e gli investigatori temono ovviamente che la sua scomparsa sia collegata alla furia omicida del 35enne. Buio completo, al momento, sia sul movente dell'aggressione sia sulla scomparsa, anche se non si escludono motivi sentimentali. Maggiore chiarezza sull'accaduto si potrà avere dopo che la Polizia avrà sentito il ferito, che però probabilmente non sarà cosciente prima di due-tre giorni.
De Maria si trovava in permesso lavorativo dal carcere di Bollate, dove stava scontando una pena definitiva a 14 anni e tre mesi di carcere (con sentenza definitiva della Cassazione del 26 gennaio 2021) per l'omicidio di Oumaima Racheb, una ragazza 23enne che aveva ucciso il 31 gennaio 2016. Anche in quel caso aveva sferrato una coltellata al collo mentre la giovane, una prostituta tunisina, si trovava con lui in un albergo dismesso di Castel Volturno, in provincia di Caserta. In quell'occasione l'omicida era scappato all'estero ed era stato arrestato due anni dopo, nel 2018, dai Carabinieri di Mondragone a Weener, nel Nord della Germania.
L'uomo, alto 173 cm con i capelli corti neri e gli occhi neri, ha entrambe le braccia tatuate con una frase latina. Gli investigatori lo stanno cercando grazie alle telecamere, molto numerose nella zona della Stazione Centrale dove sono avvenuti i fatti. E da indiscrezioni pare che la scena dell'aggressione sia finita almeno parzialmente all'interno di una inquadratura. Ma il timore è che sia già riuscito a prendere un treno, anche e soprattutto vista la sua predisposizione per le fughe. In allerta anche la Polfer quindi, mentre si cerca di localizzare i cellulari sia dell'evaso sia della donna scomparsa, che vive a Cinisello Balsamo (Milano). I suoi parenti venerdì sera hanno denunciato la scomparsa ai Carabinieri che hanno diffuso la sua foto, dopo che non si era inspiegabilmente presentata a lavoro.
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