"Siamo di fronte a una, anzi dovremmo dire due famiglie, profondamente ferite sia pure per motivi opposti": lo ha detto il parroco di Borgo Santa Caterina a Bergamo, monsignor Pasquale Pezzoli, oggi durante l'omelia del funerale di Riccardo Claris, il consulente finanziario di 26 anni ucciso sabato notte vicino allo stadio di Bergamo dal diciottenne Jacopo De Simone, ora in carcere.
Il sacerdote ha evidenziato che la morte violenta di Claris ha sconvolto l'intera comunità: "Abbiamo una città profondamente toccata e lo dimostra la presenza del sindaco, dei membri del Consiglio comunale e del rettore dell'Università di Bergamo. Una città incredula di fronte a manifestazioni di malessere giovanile e non solo. Ma è una comunità che vuole reagire. La vita di Ricky è stata spezzata mentre stava realizzando i suoi sogni. Grazie a voi ragazzi e giovani che siete qui. Vi aspettavamo perché la nostra comunità è povera senza di voi. Per la famiglia di Jacopo chiediamo a Dio la forza perché possa andare avanti".
Sul feretro di Riccardo Claris era poggiata la maglia dell'Atalanta, la squadra del cuore del giovane che era un assiduo frequentatore della Curva Nord da anni e il suo omicidio, benché non riconducibile al tifo organizzato, secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti è maturato proprio a seguito di una lite che aveva sullo sfondo il mondo del calcio.
Il feretro è stato portato stamani sulle spalle dagli amici di Riccardo, tutti con i colori nerazzurri, fino all'ingresso della chiesa parrocchiale di Santa Caterina. Anche l'Atalanta Calcio non ha voluto far mancare la sua vicinanza: in chiesa erano presenti l'amministratore delegato Luca Percassi e il dirigente Andrea Fabris. Tra i tifosi anche l'ex leader della Curva Nord Claudio Galimberti, noto come 'il Bocia', a lungo in passato punto di riferimento per la tifoseria nerazzurra.
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