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Segre, noi ebrei deportati nella grande indifferenza di Milano

Segre, noi ebrei deportati nella grande indifferenza di Milano

Alla presenza del presidente Mattarella per Giorno della Memoria

ROMA, 28 gennaio 2025, 13:48

Redazione ANSA

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"Eravamo incerti non sapevamo cosa fare, poi mio papà decise che saremmo scappati in Svizzera, ci preparò, ebbe un permesso dalle autorità di Como", "non immaginavamo che una volta entrati in Svizzera gli svizzeri ci avrebbero respinto, riaccompagnati al confine e iì arrestati". "Avevo 13 anni e mi sembrava impossibile, io italiana, essere arrestata da italiani, così cominciò il giro delle prigioni italiane finchè un giorno da San Vittore fummo portati alla Stazione Centrale, nei sotterranei della stazione dove oggi c'è il Memoriale della Shoah". Questi alcuni passaggi dell'intervento della senatrice a vita Liliana Segre, in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni, e delle più alte cariche dello Stato.

"Con grande indifferenza della città di Milano - ha ricordato Liliana Segre - il 30 gennaio del 1944 siamo stati portati su camion scoperti, tra calci e pugni di tedeschi e fascisti, fummo caricati su vagoni bestiame, con un poco di paglia per terra". "Il viaggio per arrivare ad Auschwitz durò una settimana, i più fortunati erano quelli che pregavano, io no, venivo da una famiglia atea, altri piangevano, poi solo silenzio". Al Memoriale della Shoah a Milano c'è la scritta Indifferenza, voluta dalla senatrice Segre che ha ricordato che "solo tre delle mie compagne di scuola sono rimaste mie amiche e hanno continuato a invitarmi", dopo l'approvazione delle leggi razziali. "Anche la maestra fu indifferente, come il mondo intorno a me".

Liliana Segre era rimasta senza mamma, e la delusione provocata dal comportamento della maestra fu grande. "Sostengo- ha detto Liliana Segre - che nel ricco vocabolario italiano non ci sono le parole per descrivere quello che sono state le persecuzioni, i campi di sterminio". "Avevo compiuto 14 anni da prigioniera, sono stata prigioniera schiava fino al Primo maggio del 1945, cose che, per ora, si studiano sui libri di storia". La sottolineatura di quel "per ora" fa riferimento ai tanti episodi di antisemitismo che emergono in Europa, legati anche alla guerra tra Israele e Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 a civili e militari israeliani. "Vedevamo questo nervosismo dei nostri carcerieri, mi ,pare che nella marcia della morte siamo partiti in 58mila, degli scheletri", ha detto Liliana Segre ricordando che dopo l'apertura dei cancelli di Auschwitz continuò per i deportati la lotta per la sopravvivenza, "sentivo quelli che cadevano che non ce la facevano, allora si sentiva uno sparo, io camminavo, volevo vivere". "Sono stata così amata da bambina, per i miei primi 13 anni ho avuto così tanto amore che ho avuto uno scudo fantastico che sapevo di avere anche quando avevo l'uniforme stracciata di Auschwitz", ha ricordato Liliana Segre parlando dell'amore ricevuto dai suoi familiari, tutti uccisi nella ShoahA

A una studentessa che le chiedeva come vivere senza conflitti, la senatrice ha risposto: "l'accoglienza risolverebbe tutti i problemi". 

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